E Vascotto dice «obbedisco» con una punta di veleno

....leggi il comunicato inviato al Piccolo

Lo dice ma non lo dice, freme ma obbedisce e infine sceglie la via di mezzo: moderando nella forma un carattere che si sa vivace, e mordendo il freno, si affida a quattro fitte pagine di resoconto di «tanto lavoro, lavoro molte volte invisibile agli occhi dell’utenza, un lavoro ripetitivo con poche gratificazioni, ma giornalmente necessario per l’ordinaria manutenzione». Mario Vascotto, ieri assessore ai Lavori pubblici, ai Servizi tecnici e all’Ambiente, e oggi dal sindaco Gasperini privato della seconda e terza delega (un dialogo politicamente tutto interno a Forza Italia, fra sindaco, Vascotto e neo-assessore), inframmezza il sunto dei due anni di lavoro con dei testi in corsivo, meno tecnici, più personali. Apparentemente amichevoli, ma che mettono qualche puntino sulle «i». Terminato l’infinito resoconto di problemi affrontati e ringraziati tutti i collaboratori del Comune, dai dirigenti in giù, «infine - scrive Vascotto - c’è stata la necessità di nominare un nuovo assessore. Il sindaco mi ha interpellato chiedendo la mia disponibilità a lasciare una parte delle deleghe, visto che questa era una precisa richiesta da parte del signor Grizon , e mi ha segnalato il nome di Dario Grizon - (sic) - come mio successore: come ho già dichiarato è lo stesso sindaco che ne dispone. E poi - prosegue Vascotto non senza intingere la penna in una piccata ironia - a sua detta il neo-assessore ’’ha un sacco di tempo libero da dedicare agli hobby e alla politica, ed è a disposizione dei cittadini di Muggia anche di notte. E oltretutto è muggesano’’, cosa non di poco conto. Credo che questo sarà un ’’valore aggiunto’’ al lavoro che la giunta sta predisponendo per i prossimi tre anni». «Per questo - prosegue il ’’triestino’’ Vascotto prima di fare i ’’migliori auguri di buon lavoro al neo-assessore’’ - nonostante fosse il momento di raccogliere i frutti di due anni di duro lavoro, essendo uno che non cerca pubblicità e lavora per il prossimo, ho lasciato al sindaco la piena facoltà di decidere nel merito». Un boccone che va giù difficilmente, specie dopo aver ricordato anche per iscritto la caterva di ingrati compiti portati a termine: manutenzioni straordinarie per 74 mila euro, manutenzione ordinaria di edifici comunali e scolastici, tinteggiature di scuole e biblioteca, pulizia straordinaria durante il Carnevale e «noleggio dei wc chimici», manutenzione di strade comunali, segnaletica, semaforo alla galleria di via Roma; decespugliamento dei bordi stradali e pulizia delle caditorie per 44.766 euro; manutenzione del verde pubblico attraverso una cooperativa; sistemazione dell’annoso contenzioso sui contratti di concessione nei cimiteri comunali, acquisizione di sei nuove vetture per il parco automezzi del Comune, lavori idrici dell’Acegas per 486.500 euro, raccolta di acque reflue per 49.679 euro, la gestione della «grana» di Castelletto (fognature), manutenzione e adeguamento dell’illuminazione pubblica. E il problema degli inquinamenti, quello dello smaltimento rifiuti. E poi la manutenzione di Rabuiese. E tutti gli obblighi relativi al capitolo «Veterinaria». Solo «un piccolo sunto».

 

Gregori interpella Gasperini e invita la maggioranza a «condotte più consone»
«Questo è un mercato di assessori»

Più che malumore, è scontento palese dopo il rimpastino di giunta a Muggia, derivato dalla decapitazione di Italico Stener da assessore alla Cultura e alle Pari opportunità, decisa dal sindaco Lorenzo Gasperini all’indomani delle elezioni regionali, e dalla successiva nuova delega attribuita al forzista Dario Grison, i cui compiti sono stati ricavati da una sottrazione a spese dell’assessore - altrettanto forzista - Mario Vascotto, che proprio contento non è (vedi l’articolo qui a fianco). Il segretario dei Ds di Muggia, Stefano Gregori, afferma di non parteggiare per l’assessore destituito, e di aver inizialmente deciso di non commentare la polemica che ne era seguita. Poi, a rimpasto avvenuto, di cose da dire ne ha avute parecchie e le ha affidate a una nota piuttosto dura. Gregori innanzitutto non condivide la posizione di Stener: «Credo sia difficile difendere chi si è fatto eleggere per difendere l’identità, più o meno presunta, di un territorio, abbracciando una compagine raccogliticcia...». Ma tantomeno condivide il fatto che le sue deleghe siano state spartite con una parziale «spoliazione» di Vascotto e che nuovo assessore sia stato nominato Grison: «Un consigliere - scrive Gregori rivolgendosi al sindaco Gasperini - che la vostra maggioranza non più di due mesi fa ha considerato non idoneo a fare il presidente di una commissione, tanto da eleggerne uno nuovo, diventa all’improvviso l’assessore ’’tecnico’’ ideale. Tanto capace che può scegliere a piacimento la delega a cui dedicarsi». Aggiunge Gregori, ricordando che il neo-assessore aveva citato la propria professione di immobiliarista: «Per fortuna Grison non fa il maestro di sci, altrimenti a Muggia ci sarebbe l’assessorato allo sviluppo sciistico». Ma ciò che il diessino contesta è l’operazione in sè, e rivolge al sindaco «alcune domande provocatorie». «In due anni - scrive - nove persone sono state nominate assessore, sette consiglieri si sono avvicendati nelle cariche di presidente delle commissioni permanenti, uno è stato nominato ’’re del consiglio comunale’’ e tralascio le cariche a enti e amministrazioni terze. Un turn over così spinto è dovuto a errori commessi o a obiettivi che vi prefiggete per il futuro?». La seconda domanda riguarda Vascotto: «Si toglie una delega a un ’’generale della giunta’’ che comunque rimane in sella nell’importante assessorato dei Lavori pubblici. L’assessore Vascotto ha commesso qualche errore? O le sue azioni sono condivise, e perciò non dovrebbero essere fatte scontare personalmente a nessuno?». In conclusione, un appello «a quei pochi membri della maggioranza che fino a oggi non hanno partecipato a questo ’’mercato’’ affinché tentino di fermare i loro colleghi assetati di potere riconducendoli a una condotta più consona al compito di amministratore pubblico».

 

Vascotto «dimezzato», le Pari opportunità alla Carbonera
Il dopo Stener porta un ribaltone

Sarà Dario Grison (Forza Italia) il nuovo assessore del Comune di Muggia che coprirà il posto reso vacante dall’allontanamento di Italico Stener. L’ufficializzazione, il 30 giugno, in consiglio comunale. Grison avrà la delega ai Servizi tecnici e ambiente, finora in mano a un altro forzista, Mario Vascotto, che mantiene solo quella ai Lavori pubblici. Le deleghe «scoperte» di Stener, e cioé Cultura e Pari opportunità, vengono divise. La prima rimane al sindaco, la seconda va all’assessore all’Assistenza, Adriana Carbonera. Il conferimento è avvenuto ieri mattina, in riunione di maggioranza, dopo una serie di contatti già presi nei giorni precedenti, confermando le voci che davano per certo un assessorato a un esponente di Forza Italia, per mantenere gli equilibri politici. La scelta della delega ai Servizi tecnici è stata «indirizzata» dallo stesso Grison: «Quando mi hanno proposto di entrare in giunta, ho chiesto un incarico tecnico e non una nomina politica, vista la mia ventennale conoscenza del territorio. Ritengo di poter dare molto, di potermi dedicare a tempo pieno o quasi a questo incarico, visto che la mia attività di agente immobiliare mi concede tempo per gli hobby o l’attività politica. Inoltre sono muggesano». Un assessorato che ha a che fare con problemi quotidiani, sollevati spesso dalla gente. Come pensa di affrontarlo? «Ho una predisposizione per il contatto con il pubblico, reputo di poter fare parecchio. Se mi dovessero chiamare, a qualsiasi ora, non avrei difficoltà a intervenire subito». A Grison erano stati proposti anche la Cultura o l’Urbanistica. Ma Gasperini conferma: «Grison ha preferito un incarico tecnico. Da qui l’accordo con Vascotto, che tuttavia all’inizio aveva espresso perplessità, dicendo che proprio ora stava raccogliendo i frutti del lavoro fatto in questi mesi. La Cultura rimane a me. E penso - conclude il sindaco - che mi divertirò». Vascotto si limita a dire: «È il sindaco che decide. E può fare quello che ritiene più giusto». L’assessorato alla Pari opportunità va invece a Carbonera. Dice l’assessore: «Accetto più che volentieri, considerando anche il fatto che sono membro della relativa commissione, almeno stando alla prima lista che è stata redatta». In effetti, dopo le bagarre sulle nomine politiche dei membri della commissione Pari opportunità, la lista, in parte stilata dalla maggioranza consiliare, in parte (d’ufficio dopo la rinuncia dei rappresentanti delle opposizioni) dallo stesso ex-assessore Stener, non è ancora passata al voto del consiglio e quindi, in pratica, la commissione ancora non esiste. La Carbonera dice: «Non ho ancora visto i nomi ma ho alcune perplessità sul modo in cui è stata redatta la lista. Vedremo che cosa si potrà fare». Sergio Rebelli