IL SILURAMENTO DEL CAPOGRUPPO

DELL'ULIVO GIANMARCO SCARPA

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Muggia 1 luglio 2005

 Evidentemente la dialettica politica, il saper cogliere occasioni “ ghiotte “ per  rimandare al mittente tutte le accuse di “ accaparramento di poltrone “ imputatoci dalle sinistre, non è il nostro forte.

Invano, ieri sera, ho atteso che da parte di qualche consigliere della Casa delle Libertà (capigruppo?) qualcuno intervenisse sulle dimissioni “ a sorpresa” , ma non tanto, del  capogruppo delle sinistre Gianmarco Scarpa.

            Evidentemente i  “ i giochini delle poltrone “ fanno capo a tutto l’arco costituzionale, e come sempre, come già sottolineato all’on. Zanella dei verdi, c’è chi guarda la pagliuzza nell’occhio dell’avversario e non vede la trave che sta nel suo.

            Il  “ siluramento “ del consigliere Scarpa da parte del Partito Comunista – o DS che dir si voglia – indica chiaramente lo strapotere della sinistra nella coalizione dell’Ulivo. Altro che democrazia. Mi domando come un partito moderato come la Margherita riesca a convivere con una coalizione che vede la democrazia solo nel “ burqa”, tant’è che il Consiglio Regionale stesso, coscientemente e in piena libertà, lo ha bocciato, facendo venire a galla l’abisso che c’è tra la coscienza cattolica della Margherita e gli “altri”, bocciando Giunta e coalizione.

            Personalmente, senza nulla togliere al consigliere Gregori che stimo come persona, credo che aver sfiduciato un uomo come il consigliere Scarpa, sia la più becera delle “manovrine elettorali” che l’Ulivo potesse fare. Sempre preparato, puntuale, attento, pronto a cogliere “l’attimo” per fare opposizione concreta e propositiva, forse dal nostro punto di vista “fastidioso”, perché spesso sapeva trovare, nelle pieghe delle delibere, qualche difetto. E’ stato lui, in questi quattro anni, che ha portato avanti la linea dell’opposizione, senza demagogie politiche, senza fini propagandistici, ma tecnici e da cittadino cosciente e preparato.

            Ho trovato, collaborando con Gianmarco per la città di Muggia, senza ideologie politiche, ma solo da “buon padre di famiglia “ che al di là dell’appartenenza a questo o a quello schieramento, un valido punto di riferimento per un unico scopo : i cittadini di Muggia.           

            Poi mi sono addormentato sulla filippica del consigliere Mariucci, che in dialetto si potrebbe dire “slichignosa , sulla bontà della Regione, - arrivando a fare anche percentuali sui fondi dati dalle precedenti giunte e su quelli odierni -  che profonde “ Euri “ a Muggia, nonostante sia retta da una giunta avversa. Caro consigliere Mariucci, come ho già affermato, per avere contributi, un Comune deve saper fare progetti, ed io, soprattutto grazie ai miei validi collaboratori, sono stato in grado di trovare le leggi, progettare, chiedere, ed ottenere i finanziamenti non per quelli che mi hanno votato ma per tutta Muggia.

            E’ questo che un amministratore dovrebbe fare invece di  …. come dice lei ? “narcotizzare” il consiglio Comunale con le sue “elucubrazioni”. Prenda spunto dall’intelligenza del consigliere Scarpa”, si dimetta da Capogruppo!

 

 

 

SABATO, 02 LUGLIO 2005

 

 

L’assessore forzista Vascotto rende l’onore delle armi all’avversario politico protagonista dell’opposizione in Consiglio

 

«Una becera manovrina elettorale»

«Evidentemente la dialettica politica, il saper cogliere occasioni “ghiotte” per rimandare al mittente tutte le accuse di “accaparramento di poltrone” imputateci dalle sinistre non è il nostro forte. Ho atteso che in consiglio comunale qualche capogruppo o consigliere del Polo intervenisse sulle dimissioni “a sorpresa”, ma non tanto, di Scarpa, ma ho atteso invano». Su toni polemici si esprime l’assessore forzista di Muggia Mario Vascotto dopo le dimissioni del capogruppo dell’Ulivo Gianmarco Scarpa. E critica i «suoi» dunque per non aver reagito a dovere, ma non manca di dire la sua: «Scarpa è stato silurato dai comunisti, o Ds, che dir si voglia. Ciò indica lo strapotere della sinistra nell’Ulivo. Non capisco come un partito moderato come la Margherita possa conviverci». Vascotto non parla tanto di «dimissioni» di Scarpa, quanto di «sfiducia» e definisce la vicenda «la più becera delle manovrine elettorali dell’Ulivo». Ma riserva buone parole, quasi una sorta di «epitaffio politico» per il capogruppo uscente: «Scarpa si è dimostrato preparato, pronto a cogliere l’attimo per fare opposizione concreta e propositiva. Per noi forse “fastidioso”, perché capace spesso di trovare difetti anche nelle pieghe delle delibere. Ma è stato lui in questi quattro anni a portare avanti la linea dell’opposizione, senza demagogia politica, senza fini propagandistici».
s.re.