sabato 23 novembre 2002
Risposta all’interpellanza n° 63 – 2002 – consigliere Mariucci.
Egregio consigliere,
mi reco anch’io, oltre che sul territorio, anche nei cimiteri comunali per verificare di persona lo stato in essere dei luoghi sacri. Faccio spesso di queste verifiche, perché so che è questo che un amministratore deve fare. Purtroppo, qualche volta mi sento inutile, poiché mancano materialmente, per ora, i mezzi per risolvere i problemi : ma siamo già su una buona strada.
Non sono nemmeno come cert’altri che si definiscono “ coscienze critiche della giunta” “nocchieri che nonostante tutto rimangono sulla nave che affonda”.
La nostra nave non affonda cara “ coscienza critica “ la nave è su una buona rotta, solo che, diversamente da altri, noi lavoriamo e non andiamo a lamentarci con la stampa, che tra l’altro gode delle diatribe nostre e raggiungiamo i risultati che sono già davanti agli occhi di tutti : una Muggia nuova, una Muggia che per quarant’anni è stata dimenticata, una Muggia che sarà il fiore all’occhiello di questa provincia.
Sono stato anche più volte ripreso da lei e dagli altri consiglieri per il mancato taglio dell’erba o per la situazione delle strade. Anche sulla stampa un consigliere affermava sul quotidiano locale in un articolo ben evidenziato da una vistosa cornice “ quale fiducia può avere il cittadino di Muggia per un’amministrazione che ha i soldi per fare un tunnel e non ha i soldi per lo sfalcio dell’erba” . A questo consigliere rispondevo sullo stesso giornale (ma che evidentemente la par condicio non sanno minimamente cosa sia perché la risposta era tagliata come direbbe lei “ad libitum” e messa in un angolino nascosto ) “ che fiducia può avere un cittadino se un consigliere non sa la differenza tra fondi destinati ad investimenti e fondi destinati all’ordinaria manutenzione”. Naturalmente questa mia affermazione era stata bellamente tagliata.
Ma veniamo a noi, e scusatemi per lo sfogo, non si può sempre stare zitti.
Su 130 loculi, solo 12 presentavano mancanza di lettere e precisamente : ...(nomi cancellati per la privacy)
Perciò, se lei si fosse soffermato un po’ più attentamente a meditare sulla situazione del campo “ F“, e non solamente pregustando l’interpellanza che avrebbe scritto di li a poco, ma, ripeto, meditando sulle cause di quanto le era evidente davanti agli occhi, giacché intelligenza non le manca, avrebbe capito subito che quello che lei definisce “ danneggiamento da parte di ignoti, frutto di un comportamento quantomeno moralmente censurabile “ non era altro che responsabilità del tempo e degli agenti atmosferici, nonché, forse, causato dalla lucidatura. Infatti le letterine sono ancorate alla piastra della lapide mediante uno tondino d’ottone molto leggero. La saldatura è minima e il continuo sfregare per lucidare o l’ossidatura del tempo della parte ove lo stesso si attacca alla letterina, fa si che queste possano rompersi e cadere a terra.
Prova ne è che io stesso ne ho trovate a terra tre (vedi la fotografia allegata) tra le foglie.
Probabilmente può essere, ma questa è una mia ipotesi, che quelle cadute, siano state spazzate via con le stesse.
Tenga presente che parliamo di un periodo che va , come posizionamento dei loculi, dal 1950 al 1965. Quarant’anni fa.
Lo so, e mi fa piacere, che lei sia sempre attento alle esigenze dei cittadini, le ho sempre risposto che provvederò nell’ordine dei lavori e delle priorità a sistemare quanto da lei segnalatomi, ma purtroppo per questo caso le devo rispondere che l’amministrazione, viste le premesse , non ha intenzione di fare assolutamente nulla, se non quanto di propria competenza, pulizia e vigilanza. Peraltro i loculi sono di proprietà privata e spetta ai familiari la pulizia e il ripristino delle lettere mancanti.