... SI PARLA DI ME ...

ARTICOLI TRATTI DA " IL PICCOLO" Giornale di Trieste

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dall'aprile 2003 ad oggi - di Sergio Rebelli e altri

Ora abbiamo chi comanda ????
Perchè non ci ha pensato??????
MA CHE BRAVI
GPL : PROBABILE REGALO DI NATALE DEL PRESIDENTE ILLY
ORTOFRIUTTICOLO : è Muggia che decide ..
VISITORS 3 (reloaded)
VISITORS 2 ( il ritorno)
" VISITORS "
Fortezza e via Strudthoff, via alla fognatura
Mi dispiace che il sindaco di San Dorligo lasci la scuola
L’assessore forzista Vascotto rende l’onore delle armi all’avversario politico protagonista dell’opposizione in Consiglio
Vascotto: «La Zanella pensi a Marghera»

24 LUGLIO - MUGGIA L’assessore di Forza Italia sulle manovre del campo avverso  : Grazie Ulivo

Bretella di Aquilinia: è ancora lunga la trafila burocratica
Vandalismi? «Cose da ragazzi ignoranti»
Chiampore, si rifà l’attesa piazza
MUGGIA Il Comune dà il via libera: quasi 800 metri di nuove condutture per una spesa di oltre 480 mila euro
L’assessore forzista Vascotto rende l’onore delle armi all’avversario politico protagonista dell’opposizione in Consiglio
MUGGIA Lo sta predisponendo Pasta Zara, mentre verranno abbassati i rumori della ventilazione

Lettera aperta al futuro "Candidato sindaco" della "Lista per Muggia"

SENZA MUGGIA NON SI VA DA NESSUNA PARTE

MUGGIA Il Consiglio comunale deve varare un gruppo di lavoro per Porto San Rocco
Il consiglio ha anche approvato la delibera che fa nascere un gruppo
Vascotto: «La Zanella pensi a Marghera»
Sì ai lavori nel mandracchio, bloccati quelli alle Noghere
MUGGIA L’Ezit starebbe per vendere la zona dei laghetti e il Comune si appresta all’acquisto ma attende di sapere se la Regione concede dei finanziamenti
Terminato il rifacimento mentre si apre una stagione intensa per una spesa complessiva di oltre tre milioni di euro
Caliterna, l’assessore Grison lascia la giunta
Finalmente si stanno completando i lavori del bocciodromo
Via D'Annunzio : rifacimento dei marciapiedi, posteggi, caditoie
Teatro Verdi, bar e facciate sono quasi pronti
Vascotto: «Sono in cantiere 25 nuove opere pubbliche per cinque milioni di euro»
Gli «Amici della musica» diventano banda cittadina
Strade da rimettere in sesto
Più terrazza al museo Carà
I Verdi: «Vascotto dà lezioni su Seastok. E il resto?»
Dipiazza: «Il Gpl non ha alcun senso»
Lungomare di Muggia, via ai lavori
Piazza Caliterna, scelto il cemento
I laghetti delle Noghere
Museo d’arte, un anno di lavori
Noghere, al via i lavori per i laghetti
Chioschi, An si dissocia da Gasperini
Mamme e bimbi «progettano» la scuola
La maggioranza insorge dopo il «no» ai chioschi estivi nel centro cittadino
Palestra «aperta» alla casa di riposo
Espropri e questioni di opere pubbliche: ci pensa un team di esperti comunali
Costa di Muggia, un’altra estate povera di spiagge
Soldi persi: «Muggesani, mi scuso»
Non si fa la fognatura a causa di Caliterna
Mandracchio? Senza il ponte
«By-pass» a buon punto
Il Comune acquista i Giardini Europa
Il Carnevale triestino si sente finanziariamente punito rispetto al più ricco «vicino»
Lungomare Venezia, si parte nel 2004
Stadio Zaccaria, dalla terra battuta al manto sintetico
Lavori da rifare nella calle
«Nel mandracchio due metri e mezzo di fango»
Rosato fa visita a Gasperini: sul piatto Gpl ed ex Aquila
Ponte sul Mandracchio: «Forse un referendum»
Lavori a Muggia
Caos in piazza Repubblica e centinaia di multe
Pista di atletica allo stadio Zaccaria
Gasperini: «Stener, addio opportuno»
Le scarpate del lungomare vanno protette dalle frane
L’amianto arriva con la notte
E Vascotto dice «obbedisco» con una punta di veleno
«Questo è un mercato di assessori»
Il dopo Stener porta un ribaltone
«Toh, quel piano è simile al mio lo hanno soltanto peggiorato»
29-12-04, pag. 23, Trieste 
 
 
 

Vascotto: «Sono in cantiere 25 nuove opere pubbliche per cinque milioni di euro»

«Nel 2005 ci saranno ben 25 nuove opere pubbliche in cantiere. Non sono poche, e non di poco conto, a differenza di quanto affermato dal sindaco nella sua dichiarazione programmatica relativa al bilancio 2005». Lo precisa l’assessore ai Lavori pubblici del Comune di Muggia Mario Vascotto, riferendosi alle affermazioni fatte dal primo cittadino nella seduta consiliare del 20 dicembre scorso, nella quale è stato approvato il bilancio 2005. Nel corso della sua dichiarazione programmatica il sindaco aveva anche sostenuto: «Le opere in cantiere termineranno, e ne sono previste ben poche di nuove». Già in aula l’assessore Vascotto aveva tentato di correggere tale affermazione, ed ora, a distanza di qualche giorno, torna sull’argomento. In una nota Vascotto rileva che «il programma triennale segue la linea da me voluta, approvata dalla giunta e tracciata nel triennio precedente, in cui prevediamo, nel corso della prima annualità (il 2005) solo le opere per le quali vi è già certezza di finanziamento o almeno una credibile promessa: la sua sinteticità però non è sinonimo di un rallentamento dell’attività dei lavori pubblici. Sono innumerevoli – continua – le opere che hanno terminato il lungo iter per i permessi e i progetti, e sono pronte per le gare d’appalto. Sei nuovi lavori sono nell’iter procedurale nel 2005, ma altri 25 saranno realizzati. Molte gare sono già partite – aggiunge – e i lavori inizieranno dopo Carnevale. Questo grazie alla nuova linea seguita dall’assessorato, che grazie alla professionalità del personale permette sia la progettazione sia la direzione lavori interna agli uffici, facendo risparmiare alla cittadinanza oneri che possono essere impiegati da altri assessorati, specie nei servizi tecnici e nella manutenzione del territorio». Tra i lavori citati da Vascotto, le fognature di via Strudhoff e parte di Santa Barbara («da anni attese»), il rifacimento dei marciapiedi e delle caditoie in via d’Annunzio, la riqualificazione della zona «Vela» e dei giardini sotto il castello, l’abbellimento dell’ingresso a Muggia, la riqualificazione della piazza sopra il parcheggio di Caliterna e della relativa parte a mare. «Per un totale di cinque milioni di euro – sottolinea Vascotto - che arrivano a sette con il progetto delle opere marittime a Caliterna». Intanto, però, dall'elenco delle opere 2005 si nota che rimane nel limbo la progettata riqualificazione della piazzetta di Chiampore, per lungo tempo richiesta dalla popolazione e dalle forze di opposizione. Il promesso finanziamento regionale (quasi 180 mila euro) non è stato infatti ancora erogato. s.re.

28-12-04, pag. 23, Trieste 
 
 
 


Gli «Amici della musica» diventano banda cittadina

Dopo il debutto di due settimane fa, la prima banda cittadina di Muggia, denominata «Amici della musica», sta completando la documentazione per formalizzare l’effettiva costituzione del complesso bandistico. Un iter che prevede anche la stesura di uno statuto, che, vista la collaborazione diretta con il Comune, sarà redatto in sintonia con l’amministrazione pubblica. Intanto, pausa artistica fino all’estate prossima. Il periodo carnevalesco, infatti, sarà allietato come sempre dalle bande delle compagnie muggesane. La banda cittadina è formata da una quarantina di elementi, provenienti dalle bande muggesane, ma anche da realtà triestine, friulane e slovene. Soddisfazione per questa nuova nata dall’ex presidente dell’Associazione delle compagnie del Carnevale e assessore comunale ai Lavori pubblici Mario Vascotto: «Quando ero presidente delle compagnie – ricorda – una delle mete che mi ero prefissato, assieme alla pubblicazione dei due noti volumi sul Carnevale, era la nascita di una banda cittadina. Nell’ascoltarne il debutto ho provato emozione, entusiasmo ed eccitazione». «Grazie anche alla spinta che il sindaco ha saputo dare ai membri delle bande cittadine per iniziare questo esperimento, il miracolo c’è stato – aggiunge Vascotto -. A Muggia ci sono diverse realtà musicali, con tanto di pubblico e sede, legate alle compagnie del Carnevale. Nel concerto di debutto non si è vista rivalità tra i componenti, ma invece l’orgoglio di far parte di una realtà che abbraccia tutta la cittadinanza». Vascotto ringrazia per questo Andrea Sfetez, direttore della banda cittadina, e i musicisti. E conclude con un invito: «Alle Cassandre che dicono "tanto non dura", dimostrate invece che l’amore per Muggia vale più di ogni rivalità». s.re.

07-12-04, pag. 19, Trieste  
 
 
 

Davanti alle scuole sette mesi di lavori a partire da febbraio
Strade da rimettere in sesto

Nei primi mesi del 2005, nuovi importanti lavori di riqualificazione urbana a Muggia. Ne saranno interessati i marciapiedi di via di Trieste-via Battisti, e via D’Annunzio. Spesa complessiva, 885 mila euro. I due interventi sono stati illustrati ieri in Comune dal sindaco Lorenzo Gasperini e dall’assessore ai Lavori pubblici, Mario Vascotto. Per via D’Annunzio si tratterà di rivedere totalmente i marciapiedi ora semidistrutti in più punti e senza manutenzione da tempo (tranne il tratto in porfido davanti alla «De Amicis», rifatto una decina d’anni fa). Spesso sono giunte lamentele visti i numerosi buchi, frutto anche di vari lavori agli impianti sotterranei. Ora si ridisegnerà tutto il bordo strada, realizzando rientranze per i parcheggi, marciapiedi di larghezza minima di un metro (ora invece in certi punti è anche di molto inferiore), una nuova segnaletica, nuovi spazi per i cassonetti e i cestini. «È una via molto frequentata, perché ci sono le scuole, i giardini Europa – così il sindaco -. Per questo le abbiamo dato priorità. Sarà un lavoro molto complicato, visti i passi carrai e gli allacciamenti vari ora sotto i marciapiedi. Ci vorranno sette mesi, ma tenteremo di ridurre al minimo i disagi». La riqualificazione infatti prevede la demolizione di tutti i cordoli (che in parte saranno recuperati) e dei marciapiedi, la sistemazione delle caditoie, la disposizione di nuove rampe per disabili, il riposizionamento dei pozzetti. Poi saranno realizzati i nuovi tracciati dei marciapiedi, che saranno in asfalto. Quelli davanti alle scuole rimarranno in cubetti di porfido, e saranno rifatti solo i cordoli. Costo, 280 mila euro, derivanti da parte della vendita degli ex magazzini comunali. Inizio lavori a febbraio, dopo il Carnevale. Ma Muggia avrà anche una nuova immagine proprio al suo ingresso. Anche sulle vie di Trieste e Battisti, che sfociano sulla già ben ristrutturata piazza della Repubblica è previsto il rifacimento dei marciapiedi. Costo totale, 605 mila euro (da contributi regionali di Obiettivo 2 e fondi comunali). Per ora partirà il primo lotto, fino ai magazzini comunali. «Abbiamo scelto i blocchi di cemento colorato e le cordonate in pietra a vista bocciardata a spacco, con intarsi in pietra – spiega il sindaco -. Sarà allargato e ripavimentato l’ingresso al piazzale ex Alto Adriatico, che avrà anche una nuova barriera verde verso la strada. In quella zona, in futuro, è previsto lo spostamento di uno dei due distributori di carburante, ora in centro». Tempo di realizzo, 150 giorni, a partire dal prossimo febbraio. Sergio Rebelli

16-11-04, pag. 20, Trieste
 
 
 

Nello spazio aperto si potranno organizzare mostre e manifestazioni
Più terrazza al museo Carà

Ci saranno delle integrazioni al progetto del nuovo Museo d’arte di via Roma a Muggia, noto come «Museo Carà». In fase di cantiere si è riscontrata infatti la possibilità di ampliare e di rendere maggiormente fruibile la terrazza al piano superiore, e di costruire anche un ascensore con pareti in vetro, ad uso dei diversamente abili. Il punto della situazione è stato fatto ieri mattina, in cantiere, alla presenza dei progettisti, del sindaco Gasperini e dell’assessore ai Lavori pubblici Mario Vascotto, oltre che del vicepresidente della Fondazione Crt (finanziatrice del progetto) Giorgio Tomasetti. E si è trattato, in effetti, di un «licoff», come si dice in gergo, visto che di recente è stato posato il tetto alla nuova edificazione, i cui lavori sono iniziati nel giugno scorso. «Il museo, che sarà consegnato a giugno 2005, sarà il punto di partenza per le iniziative culturali a Muggia. Stiamo già programmando le prime mostre e e i primi eventi culturali», così il sindaco. «L’inaugurazione di oggi conferma che gli investimenti fatti sul museo stanno prendendo concretezza. Il futuro museo e il parco archeologico, recentemente inaugurato, avranno un ruolo importante a Muggia», ha detto poi Tomasetti. Ieri mattina si è potuto così, per la prima volta, vedere dal vero gli spazi che saranno a disposizione delle mostre e della collezione di Ugo Carà. Il museo si estende su quasi 300 metri quadrati, con tre sale di varie metrature (una di queste è alta sette metri e mezzo), che con pareti mobili e porte scorrevoli saranno combinabili in otto configurazioni possibili, a seconda delle esigenze degli spazi espositivi. Ma proprio durante i lavori, si sono aperte nuove possibilità di integrazione del progetto iniziale, ora al vaglio anche del Comune, ma che, secondo le previsioni, rientreranno comunque nel quadro economico previsto. Al piano superiore, già raggiungibile con una scala in metallo, si pensa ad un ampliamento della terrazza prevista, dando la possibilità di svolgervi mostre e manifestazioni culturali in estate (sull’esempio del museo Revoltella di Trieste). Sul retro invece si è progettato un ascensore per disabili, con tromba in vetro, per poter accedere al piano superiore. Grazie ad un contributo regionale, infine, saranno ristrutturate anche le mura antiche e il bastione, ora resi visibili e che circondano il museo e il «campiello» (lo slargo attiguo al museo), sui quali è prevista anche una nuova illuminazione. Sergio Rebelli

19-10-04, pag. 19, Trieste  
 
 
 


I Verdi: «Vascotto dà lezioni su Seastok. E il resto?»

Non c’è solo «Muja turistica» a turbare l’atmosfera politica di Muggia, ma anche il fatto che torna concretamente d’attualità il progetto del Gpl della Seastok. Dopo il ribadito parere contrario del sindaco Gasperini, dell’ex sindaco e ora sindaco di Trieste, Dipiazza, dell’assessore ai Lavori pubblici, Mario Vascotto (il quale rimarca che non è stato merito del solo Centrosinistra aver preso posizione contraria al deposito gasiero), interviene sull’argomento Giorgio Millo della segreteria provinciale dei Verdi. E si rivolge proprio a Vascotto: «A Muggia le vicende politiche hanno preso una strada un po’ "bizzarra" per usare un eufemismo. Apprendiamo che adesso è l’assessore Mario Vascotto a dare lezioni di ambientalismo non solo in quel di Muggia ma estendendo il proprio "verbo" fino agli ambiti di competenza della giunta regionale "comunista" di Illy». Osservando che ormai «di comunisti non parla più nemmeno Berlusconi», Millo dice che quando il progetto Gpl sarà portato in discussione in Regione sarà prevalente la sua pericolosità sul fatto che sia di poca valenza occupazionale (come sottolineava Dipiazza). E inoltre accusa la maggioranza muggesana di aver invece avallato la «nefandezza ambientale del villaggio turistico sotto Zindis e del porto turistico in strada per Lazzaretto. Come mai - si chiede - per Seastok Gasperini e Vascotto hanno una presa di posizione decisa con cambio del piano regolatore, e per "Muja turistica" no?».

17-10-04, pag. 21, Trieste
 
 
 

«Rischio eccessivo senza vantaggi economici». Illy sollecitato a prendere posizione
Dipiazza: «Il Gpl non ha alcun senso»

Alla notizia che la società Seastok, dopo anni di battaglie e di fronte al netto rifiuto del Comune di Muggia, ha presentato in Regione un progetto preliminare per la realizzazione del deposito di Gpl nella zona ex Aquila, reagisce con forza il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza , già sindaco di Muggia: «Un progetto pericoloso e con scarsissimo valore aggiunto per l’economia del nostro territorio - scrive in una nota -. E’ questo ciò che penso del deposito di Gpl che, ancora una volta dopo anni di polemiche, dibattiti e pareri, si vorrebbe portare nell’area dell’ex raffineria Aquila di Muggia». Contrarietà (tenendo conto che il piano regolatore di Muggia oggi non preveda più un deposito costiero di gas) aveva espresso anche Willer Bordon , senatore della Margherita e a propria volta protagonista della vicenda in quanto anch’egli già sindaco della cittadina. D’accordo con Bordon che invitava Riccardo Illy a pronunciarsi con chiarezza, Dipiazza interpella la Regione e il governatore: «La vicenda sarebbe già chiusa con la volontà popolare e politica se la Regione non avesse riaperto i termini. Del resto è cosa ben nota, anche perché il presidente non ne ha mai fatto mistero, che Riccardo Illy è favorevole al progetto». Analoga considerazione, ma rivolta polemicamente al Centrosinistra di Muggia e alle associazioni ambientaliste, esprime l’assessore ai Lavori pubblici di Muggia, Mario Vascotto : «Qui si tratta di andare - scrive - contro il governo regionale comunista della giunta Illy. Ora, dato che il governatore è loro, tutto va bene. Parola d’ordine: ’’silenzio’’». Aggiunge Dipiazza: «Avevamo dato parere negativo, e uso il plurale per indicare che non fu solo la mia maggioranza a dire di no, ma tutto il consiglio comunale e soprattutto i muggesani: un parere negativo che continuo a sostenere perché era frutto di un ragionamento e non di una presa di posizione derivante da chissà quali pregiudizi». Il ragionamento si ripropone oggi, che Dipiazza è sindaco di Trieste: «Un deposito di Gpl in quell’area era e rimane pericoloso, non solo per l’insediamento in sè, ma soprattutto per il trasporto del gas che, una volta scaricato, verrebbe effettuato soprattutto per tramite camion. Quanto all’aspetto economico - continua Dipiazza - «si tratta di un rischio elevato a fronte di una ricaduta occupazionale di circa una ventina di posti di lavoro. Che senso ha condizionare un’area di sviluppo importante, essenziale per Trieste e il suo territorio, come quella della ex Aquila, per portare in provincia pochi occupati in più? Nessun senso». «Dopo le dichiarazioni del sindaco Lorenzo Gasperini che ha ribadito il suo ’’no’’ - dice poi Vascotto - ho atteso due mesi che qualche voce si affiancasse, dopo le vecchie battaglie del Centrosinistra che chiedevano alla giunta di prendere posizione (e l’ha presa, cambiando anche il Prg)». Vascotto plaude a Bordon: «Ben fatto, onorevole Bordon, almeno uno che non ha paura di Illy: sono d’accordo, il governatore deve togliere le incertezze».

08-10-04, pag. 22, Trieste  
 
 
 

Quanto agli altri cantieri, il museo Carà è ormai al tetto: verrà consegnato a luglio
Lungomare di Muggia, via ai lavori

Si stanno montando in questi giorni le transenne che delimiteranno il cantiere per i lavori sul lungomare Venezia. La ditta ha intanto quasi completato i blocchi prefabbricati che poi saranno posati sul fronte mare. Intanto al teatro «Verdi» prendono forma i locali del nuovo bar e dei camerini, ma restano incognite sui finanziamenti per i successivi lavori al teatro. Tabelle di marcia rispettate per i principali lavori pubblici che interessano Muggia, dunque. Sul lungomare Venezia sta per aprire il cantiere, anche se inizialmente sembrava potesse partire già l’anno scorso. Da metà agosto la ditta incaricata sta costruendo i blocchi prefabbricati che poi saranno usati per allungare il fronte mare. Poi, nuove panchine, una fontana forse anche con giochi d’acqua, una serie di vasi e piante a separare la strada dal marciapiede. E dall’altro lato delle rampe prendisole, al posto degli attuali scogli, un fronte mare più largo per passeggiare o prendere il sole, e una rampa di accesso al mare più agevole (anche se non è ancora sicuro che la zona sarà balneabile). L’opera costerà in tutto poco più di un milione di euro. Per avere un’idea di come sarà il nuovo lungomare, il Comune ha affisso dei disegni del progetto in largo Sauro e alla fine del lungomare. Il museo d’arte moderna di via Roma intanto è giunto all’altezza del tetto. Posato già il primo solaio e le mura in elevazione. In questi giorni la ditta incaricata ha provveduto anche alla messa in sicurezza di un antico muro che si era incurvato. Il museo, come si sa, avrà tre sale espositive, da 108, 43 e 88 metri quadrati che grazie a pareti mobili potranno cambiare di superficie, con otto combinazioni possibili, a seconda delle mostre che vi saranno ospitate. «Padrone di casa», comunque, le opere di Ugo Carà, donate a suo tempo al Comune. I lavori del museo (costo un milione e mezzo di euro) termineranno attorno a luglio. A metà marzo invece è prevista la consegna del parzialmente rinnovato teatro «Verdi», limitatamente alla parte bar e camerini. Per il resto dell’edificio, il futuro è incerto: «Abbiamo già pronti i progetti. Attendiamo però di sapere le fonti di finanziamento», dice l’assessore ai Lavori pubblici Mario Vascotto (Fi). Infine il Comune sta definendo gli ultimi dettagli «cronologici» per i lavori di sistemazione del solaio pericolante alla scuola «De Amicis». Già il sindaco aveva garantito ai genitori e alla direzione scolastica che i lavori si sarebbero svolti soprattutto al pomeriggio e sera. Ora Vascotto aggiunge: «Stiamo calibrando l’inizio lavori in modo che i lavori più grossi e rumorosi cadano durante le vacanze di Natale, quando la scuola è chiusa». Sergio Rebelli

21-09-04, pag. 18, Trieste  
 
 
 

Questione di costi: ed è subito polemica. Scarpa (Ulivo): si crea solo un parcheggio
Piazza Caliterna, scelto il cemento

L’Act intende rivedere gli accordi con il Comune di Muggia in merito al canone annuale da versare per la gestione dei parcheggi. Le sopraggiunte agevolazioni per alcune categorie di automobilisti, secondo l’azienda, hanno cambiato il quadro economico. Per gestire i parcheggi di Muggia, l’Act, da contratto, dovrebbe versare 105 mila euro annui più il 30 per cento del risultato netto di gestione. Il canone è suddiviso in due rate, la prima già scaduta lo scorso 31 maggio, ma mai pagata. «Abbiamo sollecitato più volte l’Act a pagare, presto avremo un incontro», ha detto ieri in consiglio comunale l’assessore al Bilancio Paolo Volsi (Fi) a seguito di un’interrogazione del consigliere di opposizione Andrea Mariucci (Cittadini per Muggia). Risponde il presidente di Act Claudio Morgera: «Prima di pagare ci sono dei conti da rivedere. Il canone era stato calcolato considerando una gestione a prezzi pieni del parcheggio. Ora non è più così, si sono aggiunte varie agevolazioni». Insomma, i residenti in centro che parcheggiano gratis sugli stalli blu, le ore di parcheggio gratis per gli abbonati al traghetto, e non ultima la sospensiva (decretata dal Tar) sull’istituzione dei parcheggi a pagamento accanto a Porto San Rocco, non sono stati indolori nel quadro economico dell’operazione. «Non sta andando male, ma è indubbio che le agevolazioni comportano meno introiti, nonostante le spese siano rimaste quelle previste, compresa l’automazione dei parcheggi – ancora Morgera -. Quindi anche i costi addebitati dal Comune dovranno essere proporzionati. A fine anno (marzo 2005) si dovrà avere almeno il pareggio. Ne parleremo con il Comune». E ieri in aula il consigliere Mariucci ha richiamato l’attenzione anche su un aspetto che ha definito «ambiguo» del contratto: «Al Comune va il 30 per cento del "risultato netto". Un risultato però può essere un utile positivo ma anche negativo. E questo il contratto non lo dice. Se va male, i debiti di Act li paga anche il Comune?». Domanda rimasta senza risposta. s.re. La sistemazione della piazza di Caliterna in totale costerà poco più di due milioni e 200 mila euro. I lavori partiranno in periodi diversi, il primo riguarderà la pavimentazione, che non sarà in arenaria ma in rettangoli di cemento ruvido o liscio colore beige, e la copertura dell’ascensore. Più avanti si interverrà sul lato mare con un molo per il traghetto e le palazzine della Camera di Commercio, dell’Urp e la biglietteria Act. Ieri in consiglio comunale sono stati approvati i relativi documenti. Le opposizioni hanno votato contro la modifica del materiale per la pavimentazione e si sono astenute sul preliminare del fronte mare della piazza. «In deroga a quanto previsto per il centro storico, la pavimentazione verrà fatta in calcestruzzo con rettangoli di tonalità diverse di beige a segnare anche gli stalli dei parcheggi», ha spiegato l’assessore Mario Vascotto (Fi). «Si rattoppa il rifacimento della piazza in base alle esigenze di bilancio con deroghe sulle norme. Ma perché i privati invece devono sempre attenersi alle leggi sull’aspetto degli edifici in centro storico, e anzi devono pagare di più per rispettare i materiali prescritti?», ha chiesto Andrea Mariucci (Cittadini per Muggia). Il capogruppo dell’Ulivo, Gianmarco Scarpa, ha invece affermato: «Si è sempre sostenuto che il futuro del lastrico solare di Caliterna sarebbe stato una piazza, invece qui con gli stalli segnati con i lastroni di cemento si crea un parcheggio e basta». Il vicesindaco Paolo Prodan (An) ha espresso l’opinione della maggioranza: «La coerenza è rispettata, il progetto è nell’ottica di programmazione di questa amministrazione, anche nella parte relativa alla creazione di un molo, che migliora i collegamenti marittimi nell’intenzione di porre Muggia come perno della navigazione nel golfo». Anche il progetto preliminare relativo al molo e alla sistemazione del fronte mare ha suscitato polemiche. Si tratta di costruire un molo galleggiante su palafitte, allungando quello esistente, e di erigere le palazzine per la biglietteria, gli uffici della Camera di Commercio e l’Urp comunale nelle vicinanze del nuovo molo (e non più accanto alla rampa di accesso al parcheggio interrato,come indicato all’inizio). Ci sarà un’ampia passeggiata a mare, con una rampa di accesso al lastrico del parcheggio e gradini verso il mare. Costo totale, un milione e 830 mila euro, per il 75 per cento stanziati dal Cipe, 150 mila dalla Camera di Commercio, 100 mila dalla Provincia e 207 mila dal Comune o forse dall’Act. Dalle opposizioni una polemica su basi soprattutto tecniche: «Si parla di un progetto - sottolinea Scarpa - condivisibile per le finalità, ma siamo perplessi sulla completezza della documentazione. Sappiamo solo oggi che il Cipe finanzierà l’opera, ma il resto dei fondi sarà disponibile nel 2005». «Qui trattiamo un’opera che non ha la copertura finanziaria», ha aggiunto Mariucci. Come detto, le opposizioni si sono astenute. Sergio Rebelli

10-09-04, pag. 25, Trieste  
 
 
 


I laghetti delle Noghere

Da Il Piccolo del 3 agosto 2004 apprendiamo con grande soddisfazione che la Regione finalmente ha deciso di finanziare il recupero della zona di grande interesse naturalistico conosciuta come i «Laghetti delle Noghere». Vogliamo però auspicare che l’assessore referente del Comune di Muggia, Mario Vascotto, abbia il buonsenso di individuare tra ditte, società e persone specializzate, coloro ai quali verranno affidati i lavori di sistemazione della zona; in particolare si sottolinea la necessità di rivolgersi a persone con lauree ed esperienze adeguate (ad esempio, il personale dei Civici musei di Storia naturale di Trieste) e a studi di provata esperienza nel campo naturalistico, come si è provveduto ad esempio per la realizzazione dell’Isola della Cona (Go), richiedendo all’uopo la dimostrazione dei titoli di studio delle persone che dovranno redigere i vari progetti. Si rammenta pure che per la trasparenza e per la razionalizzazione della spesa pubblica c’è l’obbligo di legge per le amministrazioni pubbliche di aderire alle convenzioni Consip s.p.a. I 50 mila euro stanziati dalla Regione sono il limite entro il quale non è necessario intraprendere gare di tipo europeo per l’affidamento dei lavori, e dunque ci attendiamo che vengano spesi bene, magari cercando di fare meno lavori (in attesa di altri fondi) ma radicali, in modo da metter mano una volta solo su ogni intervento. Sarebbe un’utile sperpero, ad esempio, non usare palificazioni e tavolame di qualità certificata per le recinzioni e le passerelle, che dopo poco marcirebbero inesorabilmente, oppure non prevedere una manutenzione annuale dell’area, che degraderebbe in breve con l’avanzata dei rovi e delle malerbe che andrebbero ad ostruire i camminamenti. Vigileremo su quello che verrà attuato. La volontà di molti cittadini di Muggia, di Trieste ed europei è di tutelare quel poco che rimane della natura nel comune istriano; ci stiamo battendo anche per salvare la costa muggesana dalla cementificazione e l’Europa ci darà ragione. Roberto Crevatin

20-08-04, pag. 17, Trieste
 
 
 

Deve ancora essere ufficializzata l’intitolazione a Carà
Museo d’arte, un anno di lavori

«Entro la prossima estate il museo d’arte di Muggia potrà essere aperto al pubblico». L’annuncio viene dall’assessore comunale ai lavori pubblici, Mario Vascotto, dopo che già da qualche mese il cantiere di via Roma è in piena attività. Conclusa la fase di demolizione dei vecchi edifici, in questo periodo si stanno ponendo la basi del dell’edificio che ospiterà il «Mumu», denominazione provvisoria del futuro museo, che si adegua alla prassi di identificare queste strutture con una sigla. Il nome definitivo di quello che sin dalle fasi iniziali è stato indicato come Museo Carà (ospiterà infatti un’ampia rassegna delle opere di questo artista) verrà deciso più avanti, anche se l’intitolazione allo scultore muggesano appare molto probabile. La realizzaione del museo vede impegnata in prima fila la Fondazione CrTrieste, che con due milioni di euro ha finanziato la stesura del progetto, che prevede una superificie coperta di 314 metri quadri e una scoperta di 520, nonchè gran parte dei lavori. All’esterno, l’edificio si configura compatto e circondato da un un giardino, in parte lastricato in pietra, che si contrappone al bastione e alle mura medievali retrostanti. L’interno è contraddistinto da un unico padiglione, che potrà essere diviso in più aree a seconda delle esigenze. Nella parte centrale dell’edificio troveranno posto labiglietteria, un piccolo deposito e i servizi igienici. Attorno a questo «nodo» di servizi ruotano tre spazi: uno espositivo, il secondo polivalente, che si apre sul giardino esterno, e il terzo anch’esso espositivo. L’edificio è diviso in tre parti anche per quanto riguarda il colore e i materiali: la prima è contraddistinta da una grande lastra di metallo Curten color ruggine, la seconda da una lastra-parete-finestra rivestita in legno, mentre la terza (l’edificio vero e proprio) è composta da tre parallelepipedi. Sul lato sinistro dell’area, quello che guarda verso via Roma, sarà ricavato un campiello dove saranno collocati una fontana e la «nuotatrice» di Carà. Come si diceva, all’artista muggesano sarà infatti riservata l’area più grande del museo, che ospiterà la mostra permanente di 150 suoi lavori, tra oggetti di design, quadri, bronzetti e statue. Una volta «operativo», il museo non ospiterà comunque solo esposizioni ma sarà anche sede, nel periodo estivo, di manifestazioni culturali all’aperto.

03-08-04, pag. 16, Trieste  
 
 
 

Ci sono 35 mila metri quadrati da risanare con assetto adatto anche agli animali
Noghere, al via i lavori per i laghetti


Dovrebbero partire all’inizio del prossimo anno i lavori di sistemazione dell’area dei laghetti delle Noghere a Muggia, che nel 2001 è stata riconosciuta come «biotopo naturale». Una scadenza dettata da «leggi naturalistiche», più che dalla burocrazia. Un intervento da 50 mila euro, già finanziato dalla Regione. Una serie di lavori complessi, in effetti, tesi per lo più a salvaguardare le importanti valenze naturali dell’area e a favorire la sua fruizione pubblica dopo anni di abbandono. Si tratta di un’area di quasi 12 ettari, di cui due sono in territorio del Comune di San Dorligo, costellata da laghetti. Particolare attenzione sarà rivolta proprio ai laghetti, con la pulizia delle sponde dai rifiuti (naturali e non) accumulati nel tempo, per favorire lo sviluppo della vegetazione idrofila. Saranno rimossi i rifiuti anche nelle aree boschive (35 mila metri quadrati), procedendo pure al taglio e al diradamento della vegetazione, laddove indispensabile, per permettere alle specie autoctone e tipiche degli ambienti umidi planiziali di svilupparsi. In questo modo saranno riportati alla luce i tracciati dei sentieri, alcuni dei quali saranno ripianati. Saranno poi risistemate e integrate le staccionate perimetrali, e ne saranno costruite di nuove sulle piazzole panoramiche. Previsti anche cartelli indicatori, pannelli didattici, contenitori di rifiuti. In particolare saranno costruiti due punti schermati con feritoie per l’osservazione faunistica, ubicati presso gli specchi d’acqua di maggiori dimensioni. E saranno realizzati anche due dipinti didattici con riprodotte le specie animali tipiche della zona e la mappa con segnati i percorsi all’interno del comprensorio. Ad uso naturalistico, saranno sistemate anche mangiatoie e cassette nido di diverse dimensioni. Tutti i lavori, è stato garantito, arrecheranno il minimo disturbo ambientale possibile, e anche i materiali usati per i manufatti saranno compatibili con il contesto naturale del biotopo.A breve potrà essere redatto il progetto definitivo e quello esecutivo, ma i lavori non potranno partire prima dell’inizio del 2005, periodo favorevole, dal punto di vista naturalistico, per le particolari lavorazioni da svolgere. «Dopo questo primo intervento, auspichiamo di andare avanti, con altri fondi - così l’assessore ai Lavori pubblici Mario Vascotto -, in modo che l’area diventi usufruibile nel miglior modo possibile. Ne parlerò anche con il nuovo sindaco di San Dorligo per stimolare interventi anche sulla parte di territorio di sua competenza». Sergio Rebelli

08-07-04, pag. 19, Trieste  
 
 
 

«Saremo arida periferia, i giovani andranno a mangiare pasticche ai ’’rave party’’»
Chioschi, An si dissocia da Gasperini

Diventa uno scontro interno alla maggioranza comunale la faccenda, di per sé (ma solo apparentemente) marginale del mantenere o abolire i chioschi e la musica nel centro di Muggia. Ad alzare le spade contro il sindaco Gasperini è oggi l’intero direttivo di An di Muggia che esprimendo intera solidarietà alle compagnie del Carnevale e alle loro popolari e popolaresche iniziative scrive fra l’altro: «Se fare politica è anche arte del compromesso, riteniamo che in questo caso si sia agito solo d’istinto (sperando senza altri fini)». Il messaggio redatto dal vicesindaco Paolo Prodan è un vero e proprio affondo e mette in luce è il vero oggetto del contendere: quale Muggia si vuole? Si misurano due concetti antitetici di contesto urbano e di abitabilità. Il sindaco vuole un luogo silenzioso, dove si respira fra le calli il profumo della storia e dove i turisti trovano concertini in piazza, e gli altri difendono tradizioni, giochi semplici, divertimento da strada, incontro diretto fra vicini di casa. «Il circolo territoriale di Muggia di An - dice la nota - esprime il proprio rammarico per come si sta concludendo il 51.o Carnevale estivo. Già martoriato dal tempo, subisce un altro duro colpo e pensiamo che avanti di questo passo ci troveremo, nostro malgrado, a suonarne il ’’de profundis’’. Come già (sempre dalla maggioranza) aveva protestato l’assessore ed ex presidente delle compagnie, Mario Vascotto («segnale allarmante, vuol dire che andremo tutti alla sagra della sardella?), così An difende i chioschi. «Come strutture non saranno delle migliori, ma vorremmo che anche chi desidera un po’ di svago, chi non ha la fortuna di partire per le ferie in barca e debve rimanere a casa, chi dopo una giornata di lavoro vorrebbe mangiare all’aperto per limitare l’afa, o ascoltare un po’ di musica o soltanto scambiare ’’quatro ciacole co’i amici’’ possa farlo qui a Muggia». Insiste An: «Qualcuno si lamenterà quando i giovani, aborrendo Anonimo Veneziano e Teddy & Rita (con tutto il rispetto alla loro quasi secolare carriera) se ne andranno a qualche ’’rave party’’ in Slovenia, quando alla nostra carnevalesca ’’bevanda’’ sostituiranno qualche mortale cocktail di pasticche, quando tutto ciò ci porterà a diventare, da fiero comune istroveneto, arida periferia metropolitana. Pensiamo - conclude An - che le non si debba uccidere la tradizione, che le radici vadano conservate, che sarebbe stato meglio lasciare una onorevole via di uscita alle compagnie del Carnevale».

04-07-04, pag. 18, Trieste  
 
 
 


Mamme e bimbi «progettano» la scuola

Mamme e bimbi muggesani si sono incontrati con sindaco e assessore ai lavori pubblici Mario Vascotto per poter vedere assieme i progetti che interesseranno i lavori alla scuola De Amicis e ai Giardini Europa. L’incontro, promosso dalla commissione pari opportunità è avvenuto proprio negli uffici dei lavori pubblici del Comune davanti ai due progetti. E Vascotto ha illustrato agli ospiti anche come funziona l’iter dai progetti all’accesso ai mutui. Tornando ai lavori previsti, per la scuola De Amicis si tratterà di risistemare una parte ora pericolante, e di rifare i bagni e lo spazio della mensa. Per i Giardini Europa il progetto è pronto, ma mancano i fondi. Gli stessi ospiti hanno apprezzato il progetto ed espresso le loro richieste, per un’area, del resto, che sarà utilizzata proprio da loro: dai nuovi giochi in plastica a norma di legge, alla zona verde con arredi e panchine e successivi maggiori controlli contro vandalismi e sporcizia causata dagli animali. «Mamme e bambini sono più preparati di quello che si immagina sui progetti che li riguardano e ci hanno dato ottimi consigli. Parlare con loro, anche con i più piccoli, è stata un’esperienza interessante e ricca di spunti per il futuro», ha commentato Vascotto. Il sindaco ha aggiunto: «Vogliamo aprire in modo concreto gli uffici comunali ai cittadini per creare un iter di partecipazione e governo diretto, per sentire sempre il polso dei muggesani e venire incontro alle loro esigenze, se non precederle. I bambini in particolare - ha detto Gasperini - devono poter comprendere le dinamiche amministrative, per diventare adulti consapevoli e capaci di interagire con il Comune». Mamme e amministratori si sono dati poi appuntamento a dopo l’inizio dei lavori alla scuola, per controllarne l’andamento. E dall’assessore Vascotto, un appello: «Chiediamo l’aiuto di tutti gli enti competenti per finanziare i nuovi Giardini Europa, cosicché i bambini non siano costretti ad andare a giocare a Trieste e non sotto casa come sarebbe giusto».

29-06-04, pag. 20, Trieste  
 
 
 


La maggioranza insorge dopo il «no» ai chioschi estivi nel centro cittadino

«Se dovessimo veramente proteggere la quiete dei muggesani, aboliremmo in toto tutte le manifestazioni, da piazza Marconi a Porto san Rocco, visto che c’è chi dice che la musica dal porto arriva fino a Muggia Vecchia. Hanno fatto bene le compagnie a rinunciare ai chioschi decentrati. Dovrebbero dissociarsi completamente da tutte le altre manifestazioni estive». Dopo la critica del consigliere Italico Stener, stavolta è un altro membro della maggioranza, l’assessore Mario Vascotto (Fi) e già presidente dell’Associazione delle compagnie, a esprimersi criticamente in merito al rifiuto del Comune di concedere l’ampia zona di Riva Sauro, che ha portato le compagnie a non allestire i chioschi, neanche nelle due aree (Giardini Europa e zona Lega Nazionale) rese disponibili dal Comune. «Per una volta - dice Vascotto -, quando si tratta di difendere Muggia e le sue tradizioni, sono d’accordo con il dottor Stener, anche se per lui io sono un "visitor" triestino, nonostante il mio impegno per la città più che trentennale». L’ex presidente, in una nota, ricorda come le compagnie si sacrifichino lavorando gratuitamente per realizzare «quella manifestazione che ha portato Muggia al centro dell’attenzione nazionale ed internazionale - dice -. Non permettere l’iniziativa estiva limita finanziariamente le compagnie nella possibilità di realizzare in inverno ulteriori eventi oltre a quelli resi possibili dal contributo regionale». Vascotto, in base all’esperienza tra le compagnie, sostiene che i chioschi non disturbano la cittadina e che le lamentele arrivano sempre dalle stesse persone: «Quelli che hanno sempre boicottato il Carnevale anche con "ridicole" denunce, e altri che approfittando della vicinanza con chi decide, danno consigli che affermano solo il disinteresse per le manifestazioni e vedono nel Carnevale solo "uno sperpero di denaro pubblico"». Secondo l’ex presidente delle compagnie, rinunciare al «valore aggiunto» che i chioschi portavano alla città, in visione turistica, e rinunciare alla collaborazione con le compagnie è un «segnale allarmante». E continua: «Eravamo anche disposti a pagare per gli stalli occupati dai chioschi in Riva Sauro, per cui l’amministrazione non ci avrebbe rimesso. Ma nulla da fare - constata Vascotto -. Evidentemente i "barcaioli" ( Gasperini sosteneva anche i 32 posti auto occupati dai chioschi erano un disagio per chi ha la barca in porticciolo, ndr.) sono più importanti delle compagnie. Vuol dire che andremo tutti alla "Festa della sardella"?». s.re.

11-04-04, pag. 19, Trieste  
 
 
 

Adatta anche ai disabili, vi potranno accedere pazienti esterni
Palestra «aperta» alla casa di riposo

Il Comune di Muggia ha consegnato alla ditta vincitrice dell'appalto i lavori di manutenzione straordinaria e la realizzazione della palestra della casa di riposo di salita Ubaldini. L’esigenza di dotare la struttura di questa palestra è stata espressa più volte nel corso di questi ultimi anni, e la speranza generale era potesse far parte dei lavori di ristrutturazione totale dello stabile, ma poi l’opera era stata stralciata. La palestra è intesa come un luogo di terapia per gli ospiti della casa di riposo, ma anche per altri pazienti esterni. «Abbiamo preso in considerazione e inserito nel progetto le proposte giunteci anche attraverso l'assessore all'Assistenza, Adriana Carbonera», così l'assessore ai Lavori pubblici Mario Vascotto (Fi). L'intervento costerà al Comune quasi 278 mila euro, in parte provenienti da contributi regionali. La manutenzione della casa di riposo riguarda alcuni intonaci di una facciata e la sostituzione dei serramenti. La palestra invece verrà ricavata, ex novo, nel piano seminterrato dello stabile, in una zona ora non utilizzata. In base alla relazione di progetto, la palestra sarà agibile dall'interno e dall'esterno, con rampe per i disabili. Previsti spogliatoi, docce e servizi igienici. Gli ambienti sono stati calibrati a seconda delle esigenze di mobilità dei disabili, e ai servizi igienici sono previste porte a scorrimento. Pur essendo in un ambiente seminterrato, saranno garantite l'illuminazione diretta e l'aerazione naturale, con nuove finestre. La pavimentazione di spogliatoi, bagni e corridoi sarà in gres porcellanato antisdrucciolo, mentre il locale palestra verrà realizzato in legno di rovere. I lavori, consegnati in questi giorni, inizieranno a breve. Sergio Rebelli

30-03-04, pag. 21, Trieste
 
 
 

Espropri e questioni di opere pubbliche: ci pensa un team di esperti comunali

E' stato formalizzato dalla nuova pianta organica varata nel 2003, ma esiste già dal 2001: è il «Coordinamento amministrativo/tecnico/espropri», un titolo complesso - afferma il Comune - che indica una squadra di tre-quattro professionisti comunali «che offre un supporto giuridico-amministrativo all'area tecnica, per specializzare le competenze e ottimizzare le risorse umane esistenti». In sintesi si occupa del complesso espletamento delle gare d'appalto, della predisposizione di contratti d'appalto e di seguire le procedure di espropriazione da parte del Comune. Inoltre segue le attività sanatorie arretrate e svolge una classica funzione di consulenza tecnico-legale. Il tutto per raggiungere il più possibile accordi con i cittadini interessati, evitando cause legali, «con un notevole risparmio per il Comune, che evita di disperdere all'esterno i costi delle consulenze». «Siamo stati i primi in regione ad attivare un tale servizio - spiega l'assessore ai Lavori Pubblici Mario Vascotto - anche anticipando il Testo unico espropri in vigore dal 2002, che prevede espressamente la creazione, nei comuni, di queste strutture». Prossimamante si pensa a istituire un’«area legale». Moltissime le situazioni così risolte: Regione, Anas, Coop 7 e Comune di Trieste se ne sono avvalsi.

17-03-04, pag. 20, Trieste
 
 
 
 

Rimandati i lavori anche al «San Rocco» che apre il 24 aprile e per un mese permetterà l’ ingresso gratis
Costa di Muggia, un’altra estate povera di spiagge

Passerà ancora quest’estate prima che siano risistemati il Lungomare Venezia e di conseguenza gli edifici di Bagno San Rocco, l’ex Crda. Lo stabilimento intanto aprirà la stagione già il 24 aprile con alcune novità per i bagnanti, compresa quella dell’istituzione di parcheggi a pagamento sul lungomare proprio in estate. «Per evitare disagi ai bagnanti, abbiamo preso tempo e spostato agli inizi di autunno i lavori di sistemazione del lungomare Venezia», così l’assessore ai Lavori pubblici Mario Vascotto (Fi). I lavori sul lungomare sono strutturati in due fasi: l’allargamento del fronte mare, con la posa di pietre cementate e l’ampliamento dell’area occupata dai bagnanti, mentre di seguito ci sarà l’allargamento della provinciale con il tracciato della pista ciclabile, che toglierà al Bagno San Rocco un paio di metri, dove ora sorge il ristorante. Già tempo fa l’assessore aveva detto che un primo ritardo nei lavori era stato causato dall’inserimento del lungomare nell’area inquinata della costa triestina, evidenziata dal Governo. Poi è stato tolto, ma intanto sono passati alcuni mesi. La stagione estiva dunque inizierà, per il primo tratto di costa muggesana, senza novità estetiche. Per il Bagno San Rocco il ritardo del Comune fa slittare anche i suoi lavori, che prevedono una nuova palazzina a «L» da 700 metri quadrati, con il braccio corto dalla parte del parcheggio di Porto San Rocco, dove ci sarà l’ingresso. E nella palazzina, spogliatoi, ristorante self-service, bar, sala giochi per bambini e nursery. Al piano terra anche un ristorante aperto tutto l’anno, su una terrazza al primo piano invece solo d’estate. «Per ora abbiamo previsto di mettere a norma la cucina e rifare il bar e il ristorante self-service. Poi si vedrà. Aspettiamo il Comune», dice Gianluigi Rovegno, uno dei proprietari dello stabilimento. Intanto, bagno aperto già dal 24 aprile, anche se non sarà possibile entrare in acqua, non essendoci ancora la sorveglianza: «Si potranno prenotare gli ombrelloni e le cabine e ci sarà il bar sulla terrazza», aggiunge Rovegno. L’ingresso sarà gratuito, almeno fino all’inizio ufficiale della stagione, dopo la metà di maggio. Per l’estate, alcune novità: «Apriremo lo stabilimento anche alla sera, due o tre volte la settimana, con il ristorante. Si potenzierà l’area giochi per bambini e sono previsti pomeriggi di animazione gratuiti. Se ci saranno consensi della clientela, pensiamo anche ad un servizio baby-sitter per i più piccoli, questo però a pagamento». La novità per i bagnanti sarà però anche il previsto parcheggio a pagamento (dal 1.o giugno al 15 settembre) su tutto il lungomare (tranne che sul lato monte), e non solo nell’area accanto al Parco delle vele, la collinetta vicina al porto turistico. C’è chi lo vede come un disincentivo a venire a Muggia. Il Comune invece lo motiva con la possibilità di incamerare fondi e migliorare la pulizia. Sergio Rebelli

01-02-04, pag. 17, Trieste  
 
 
 
E Gasperini lo rimbrotta, e spiega che si tratta solo di un «differimento»
Soldi persi: «Muggesani, mi scuso»

«Per quell’intervento non sappiamo ancora se useremo fondi privati derivanti dagli oneri di urbanizzazione di Muja turistica, oppure pubblici» «In riferimento alle mie dichiarazioni apparse sul giornale di ieri, riguardanti il differimento del mutuo regionale per i lavori di fognatura del collettore costiero di Muggia, ci tengo a scusarmi con tutti i muggesani per non essere stato abbastanza chiaro e aver fatto sembrare che la decisione presa dalla giunta comunale fosse, in qualche modo, sbagliata». Lo ammette in una sintetica nota l’assessore ai Lavori pubblici di Muggia, Mario Vascotto, seguito a ruota da un lungo comunicato del sindaco Gasperini, che così esordisce: «Mi meraviglio delle affermazioni fatte ieri alla stampa dall’assessore Vascotto riguardo alla rinuncia da parte nostra del mutuo regionale per le opere di fognatura del tratto costiero». Una lettera inviata in Regione citava tuttavia testualmente l’impossibilità per il Comune di accogliere il finanziamento concesso, che avrebbe coperto solo in parte la realizzazione dell’opera, comportando altre spese per il Comune, «impossibili perché l’acquisto del parcheggio di Caliterna ha prosciugato le casse comunali» e la ragioneria del Comune ha tassativamente impedito l’accensione di nuovi mutui.«La scelta di rimandare quel mutuo per un più giusto utilizzo dei fondi è non solo giusto ma estremamente doveroso - prosegue Vascotto in una sorta di ’’mea culpa’’ -, il dovere di un amministratore è simile a quello di un buon padre di famiglia: le sue azioni possono sembrare a primo acchito dure e immotivate ma vengono sempre e assolutamente prese per il bene degli amministrati». Più tecnico l’intervento di Gasperini che parla di «scelta fatta in modo consapevole», del fatto che «non si parla di rinuncia al mutuo ma di momentaneo differimento della questione dovuto al già grande impegno del Comune in altre opere di pubblico interesse, non solo Caliterna, ma anche il rifacimento della zona sportiva e le pavimentazioni del centro storico». Gasperini aggiunge che «la motivazione che ha spinto a questa decisione è stata dettata dal fatto che l’opera pubblica va orientata verso zone densamente popolate e che da più di 30 anni attendono le infrastrutture. Perciò abbiamo preferito intervenire ad esempio su via Strudhoff (già quest’anno)». La progettazione della fognatura costiera poi, ricorda il sindaco, è appesa a due possibilità di finanziamento: o con gli oneri di urbanizzazione di Muja turistica (fondi privati) o fondi regionali. Nel primo caso, i secondi «saranno girati su altre opere di pubblico interesse». Conclude Gasperini: «Il differimento del mutuo è stato fortemente voluto soprattutto per evitare una volta richiesti i fondi di doverli lasciare fermi fino alla perdita definitiva, come già successe nel 1994 quando il Comune perse 964 milioni di lire per non aver saputo progettare i lavori del centro storico. «Come la Regione ci ha assicurato, invece, i fondi ci saranno concessi comunque a ’’tranche’’ più piccole, cosa che permetterà di gestire i lavori in modo migliore, con la fognatura saranno realizzati anche acqua, luce e gas, di cui siamo già in trattativa con Acegas».

31-01-04, pag. 22, Trieste  
 
 
 

Il parcheggio ha prosciugato le casse, Vascotto lo ammette e i Ds protestano
Non si fa la fognatura a causa di Caliterna

Gregori: «Non si possono perdere tanti soldi. Si dimetta l’assessore». Il quale replica: «Abbiamo sbagliato, ma la domanda è stata ripresentata» Il Comune di Muggia ha rinunciato a un finanziamento regionale di un milione e mezzo di euro per il collettore fognario costiero. La causa: le spese per l’acquisto del parcheggio di Caliterna e dei vari lavori in corso, che non permettono di sottoscrivere nuovi mutui. A denunciarlo, il gruppo consiliare dell’Ulivo: «Un’altra volta la maggioranza dimostra di non saper programmare», dice Stefano Gregori (Ds). «Abbiamo sbagliato la domanda. Avremmo dovuto dividere il collettore in più stralci, meglio finanziabili», così l’assessore ai Lavori pubblici Mario Vascotto (Fi). Il collettore costiero, il cui costo si aggira sui 3 milioni e 800 mila euro, è ritenuto da sempre un’opera fondamentale per risolvere l’annosa questione degli scarichi fognari sul lungomare di Muggia. «In base alla legge regionale 40 sui collettori fognari - ancora Gregori -, il Comune ha chiesto di finanziare una serie di opere, inserite nel piano triennale 2003-2005, con realizzazione entro il 2006: il collettore costiero, le fognature di Santa Barbara e via Strudthoff, impianti di sollevamento nella valle delle Noghere. La priorità è stata data al collettore costiero. Da qui il finanziamento regionale parziale solo per quell’opera, approvato ad agosto. Ma poi la rinuncia, perché Caliterna ha assorbito le finanze. Il parcheggio dunque ha ripercussioni non da poco su altre opere prioritarie». Questa in sintesi è stata la risposta del Comune alla Regione, inviata a novembre: «È impossibile compartecipare alla spesa del collettore. La nota problematica dell’acquisto dell’autorimessa ’’Caliterna’’ ha completamente assorbito le ultime risorse disponibili, e le molteplici opere pubbliche in corso impediscono l’assunzione di nuovi mutui. L’amministrazione non rinuncia al collettore, auspicando di accedere nuovamente ai finanziamenti». Gregori commenta: «Per l’incapacità di questa giunta si sono persi tre miliardi di vecchie lire, quasi 100 euro a cittadino, bambini compresi. Non si potevano ridefinire i contributi, spostandoli agli altri collettori minori? Noi abbiamo più volte chiesto di rivedere queste priorità. I cittadini dovranno ancora attendere qualcosa che poteva essere già fatto. La lettera del Comune ha una firma: l’assessore Vascotto. Non si possono perdere tanti soldi e occupare ancora una carica pubblica. Ne chiediamo le dimissioni». Da parte dell’assessore, alcune precisazioni ma anche un’ammissione: «Caliterna ha il suo peso. La ragioneria del Comune è stata chiara: viste anche le altre opere pubbliche, non si possono fare più mutui. I soldi mancanti non erano disponibili da nessuna parte. Si è preferito rinunciare. Lo hanno fatto anche altri Comuni che, come noi, si sono visti offrire i soldi appena a settembre: un po’ tardi per reperire fondi subito». Vascotto comunque aggiunge che si è tentato di cambiare la destinazione d’uso dei fondi, ma invano: «Quei soldi hanno un nome, che non si cambia. La Regione è stata esplicita. Abbiamo già rifatto la domanda, dividendo l’opera in quattro stralci da un milione e mezzo, sperando così di ottenere più soldi e realizzare alla fine l’opera». Sergio Rebelli

13-01-04, pag. 17, Trieste
 
 
 

Si farà invece il restauro del porticciolo, con fondi regionali
Mandracchio? Senza il ponte

Il previsto ponte di attraversamento del Mandracchio a Muggia non si farà. Almeno per il momento. Quella parte del progetto di riqualificazione del porticciolo è stata stralciata per permettere comunque l’inizio degli altri lavori. Aveva destato non poche polemiche e osservazioni negative la prevista costruzione in porto di un ponte in metallo e pietra che doveva collegare le due rive del Mandracchio all’altezza della pescheria. Un progetto in tal senso, inserito nella riqualificazione del Mandracchio, era stato approvato la scorsa estate dal consiglio comunale. Costo, 65 mila euro per una struttura in ferro smaltato di colore grigio scuro, con pavimentazione in lastre di pietra bocciardata, corrimano in ferro e lastre di vetro laterali per «non ostacolare la vista dell’orizzonte», era stato detto. Perplessità erano già emerse in consiglio comunale, anche sull’utilità effettiva del ponte. Ma poi le opinioni contrastanti si erano sprecate. In prima linea il consigliere Italico Stener, appoggiato da storici muggesani come Franco Colombo e Giuseppe Cuscito (che è anche ispettore onorario della Soprintendenza per Muggia), che proponevano almeno di spostare l’attraversamento più lontano dal Mandracchio, per un minore impatto visivo, ma avevano riserve anche sul materiale scelto, preferendo progetti di ispirazione più «veneziana» e non quasi «moderna» come sulla carta. Stener in particolare diceva: «Si punta come sempre al risparmio senza badare alla qualità. Non a caso è previsto nel punto più stretto del Mandracchio». Critiche anche dalle opposizioni: «Non è decisamente una priorità per Muggia e, a differenza di quanto si dice nelle motivazioni, non è pratico per chi passeggia», diceva il consigliere del Pdci Piero Veronese. Ora il dietrofront della giunta, che già nella progettazione dei lavori di sistemazione del porticciolo (dalle catenarie alle condutture idriche, con un finanziamento regionale di quasi 500 mila euro, già erogato un paio di anni fa). «Dopo le proteste della popolazione e dei consiglieri, è stato accolto l’ input e il ponte per ora non si fa», dice l’assessore ai Lavori pubblici Mario Vascotto (Fi). L’assessore sostiene la provvisorietà della decisione, ma non dà scadenze. Alla base però anche la necessità di dare avvio ai lavori al Mandracchio. Le riserve sul ponte, con eventuali ulteriori ritocchi al progetto, avrebbero dilatato troppo i tempi. E quindi, in base alla tabella di marcia del Comune, il progetto di sistemazione del porticciolo verrà adottato nuovamente, senza il ponte, entro febbraio. Sergio Rebelli

14-12-03, pag. 23, Trieste  
 
 
 

«By-pass» a buon punto

Volevo rassicurare il consigliere comunale della Lega Nord Padania (articolo su segnalazioni di lunedì 8 dicembre) che il by-pass di Aquilinia è a buon punto. Un buon amministratore dovrebbe sapere che un’opera pubblica non ha lo stesso iter di una privata. L’operazione che porterà alla realizzazione del by-pass è stata molto complessa, in quanto ha visto coinvolti due comuni (Muggia e Trieste), la Regione (che deve sancire gli accordi), l’Anas, e alcuni soggetti privati. Perciò, tra progetti, riunioni, delibere, e innumerevoli «scartoffie» sono passati alcuni mesi. Ma ora, finalmente, nel 2004 l’iter sarà concluso e potremo iniziare i lavori, dando ad Aquilinia quanto da tempo promesso. Un amichevole consiglio all’amministratore della Lega Nord: avrebbe avuto risposte concrete e chiare con una semplice telefonata al sindaco, a me o ai suoi colleghi della Lega di Muggia. Mario Vascotto assessore Lavori Pubblici Muggia

06-12-03, pag. 22, Trieste  
 
 
 

Il Comune acquista i Giardini Europa

Oltre 400 metri quadrati che erano di proprietà della Unicredit Banca (ex Crt) e che si trovano nelle immediate adiacenze dell’istituto di credito di via Mazzini a Muggia sono passate al Comune. Con la firma apposta ieri mattina a un atto di donazione e due di compravendita è stata chiusa una più che ventennale pendenza tra il Comune di Muggia e la banca. La procedura espropriativa per l’acquisizione delle aree dei Giardini Europa era stata avviata già nel 1987, tuttavia sette anni dopo per la scadenza dei termini di legge la conclusione era sfumata. Ora finalmente l’atto risolutivo dopo mesi di trattative rese più complesse dall’incorporazione della ex Crt in Unicredit spa, con la conseguente necessità di condurre le trattative con la direzione centrale di Unicredit. Per l’intera operazione (contestualmente è stato raggiunto un accordo per l’acquisto di un terreno in via Roma il cui esproprio era necessario per i lavori di riqualificazione urbana che stanno interessando la zona) il Comune ha speso 18 mila euro. Si tratta, afferma l’amministrazione, di una cifra conveniente, che ha acquistato i terreni senza pagare la rivalutazione monetaria e gli interessi altrimenti dovuti dalla scadenza dei termini avvenuta nel 1994. Il procedimento è stato condotto dall’Ufficio espropri del Comune in collaborazione con l’ufficio Economato e patrimonio. Soddisfazione è stata espressa dall’assessore ai Lavori pubblici Mario Vascotto, che ha anche la delega per le procedure espropriative, il quale ha ricordato che l’Ufficio espropri è stato costituito per volontà dell’attuale amministrazione nel giugno del 2002 con il compito di sanare le numerose situazioni immobiliari ancora pendenti, oltre che procedere all’acquisizione delle aree necessarie per lo svolgimento dei lavori pubblici.

04-12-03, pag. 23, Trieste  
 
 
 

Il Carnevale triestino si sente finanziariamente punito rispetto al più ricco «vicino»

Mancano ancora alcuni mesi, ma sul Carnevale del 2004 si registrano sono già le prime scintille polemiche che riguardano l'aspetto economico delle varie manifestazioni che si svolgono sul territorio provinciale. Nella distribuzione delle risorse, recentemente operata dall'amministrazione regionale e nello specifico dall'assessorato guidato da Roberto Antonaz, Roberto De Gioia, presidente del Comitato «Trieste in Palio», soggetto coordinatore degli eventi in maschera del capoluogo, ravvisa «un'ingiustificata disparità di trattamento». «Il Carnevale di Muggia avrà 9000 euro in più rispetto ai 100 mila dello scorso anno - spiega De Gioia - e quello carsico beneficerà addirittura di un aumento di 10 mila. Noi - continua - dopo aver corso il rischio di subire una decurtazione di 5000 euro, a fatica siamo riusciti a tornare sui livelli del 2003, perciò saremo nuovamente destinatari di 50 mila euro, proprio adesso che abbiamo in mente grandi novità. Una di queste - conclude il presidente del Comitato - riguarda la possibilità di fare in un'altra giornata il concorso mascherato, proprio a causa del crescente numero di iscritti, in cui classificare le maschere singole, coppie e piccoli gruppi che, nel corso principale del martedì grasso, hanno poca visibilità». Pronta la replica di Mario Vascotto, che per tre anni ha ricoperto l'incarico di presidente dell'Associazione muggesana delle compagnie del Carnevale: «Trieste avrà una cifra che corrisponde alle effettive spese sostenute nell'ultima edizione - afferma -, noi a Muggia invece superiamo sempre i preventivi, anche perché la nostra è un'attività che si articola sull'intero anno e non è limitata solo al periodo carnevalesco». u. sa.

23-11-03, pag. 19, Trieste
 
 
 

Ristorante a due piani, bar, sala giochi e nursery per il rinnovato bagno San Rocco
Lungomare Venezia, si parte nel 2004

Sono stati rimandati al 2004 i lavori di rifacimento del lungomare Venezia, a Muggia, che prevedono l'allargamento del fronte mare nel primo tratto e l'abbattimento del muro del bagno San Rocco per allargare la strada e realizzare la pista ciclabile. Tra i motivi, l'inserimento di quel tratto di costa da parte del governo tra le aree soggette a piano di caratterizzazione per inquinamento. Di conseguenza, sembra slitterà anche il rinnovo dello stesso stabilimento balneare, i cui lavori, preventivati per quest'inverno, erano legati proprio a quelli su tutto il lungomare. Per due anni di seguito era stato annunciato che «a settembre si rinnoverà il lungomare Venezia, anche con la nuova pista ciclabile». Scadenze non rispettate che ora cambiano di nuovo. Ma perché ancora ritardi? Risponde l'assessore ai Lavori pubblici, Mario Vascotto (Fi): «Quando il ministero ha delineato la linea di costa triestina da sottoporre a controllo sull'inquinamento, ha inserito anche il lungomare Venezia. Dopo un intenso lavoro con gli uffici e il sindaco, siamo riusciti a far stralciare questo tratto». Nel dettaglio l'allargamento del fronte mare prevede la posa di una rampa di accesso al mare con pietre cementate e l'ampliamento dell'area che ora viene occupata dai bagnanti. L'intervento del Comune poi proseguirà con l’allargamento (di un paio di metri) della strada provinciale per poter far proseguire la pista ciclabile e migliorare la viabilità su un tratto ora più stretto. Intanto la nuova direzione del bagno San Rocco rimane in attesa. «Abbiamo presentato il progetto ad inizio ottobre, ma non sappiamo ancora nulla. Speriamo di poterlo realizzare entro la prossima stagione», spiega Gianluigi Rovegno, uno dei proprietari. Il progetto per il nuovo bagno San Rocco prevede la costruzione di una palazzina a «L» da 700 metri quadrati, con il braccio più corto dalla parte del parcheggio di Porto San Rocco (dove ci sarà l'ingresso), e quello più lungo parallelo alla provinciale. Ci saranno spogliatoi, un ristorante self-service, un bar e una sala giochi per bambini e nursery (da 100 mq). Il ristorante sarà a due piani: il piano terra (da 150-200 posti) resterà aperto tutto l'anno, la terrazza superiore scoperta invece solo d'estate. Nel progetto è contemplato anche un fast-food accessibile sia dall'interno dello stabilimento che da fuori, posizionato sul lato parcheggio. Il rinnovo dello stabilimento è però legato ai lavori sulla provinciale e le prospettive non sono a breve termine. «Entro questo mese indiremo la gara per l'allargamento del fronte mare» afferma l’assessore Vascotto. «Le buste verranno aperte prima della fine dell'anno. Poi potranno iniziare i lavori che si interromperanno a marzo per non turbare la stagione estiva e riprenderanno a settembre. Quando saranno terminati, daremo il via anche al secondo lotto, con una nuova gara e un nuovo progetto per la pista ciclabile e per l'abbattimento del muro dell'ex bagno Fincantieri». Sergio Rebelli

11-11-03, pag. 19, Trieste  
 
 
 

Stadio Zaccaria, dalla terra battuta al manto sintetico

Via libera ai lavori di rifacimento del terreno di gioco allo stadio Zaccaria di Muggia su cui verrà «adagiato» un manto di erba sintetica. Un intervento atteso da tempo, a cui l’amministrazione muggesana ha lavorato nell’ultimo anno vagliando varie tipologie di prato sintetico, in modo da riportare il campo di calcio a un aspetto estetico più decoroso dopo anni di semplice terra battuta. Nella storia dello stadio, infatti, solo nel primo periodo (negli anni Settanta) sul campo cresceva l’erba, quella vera. Ma poi all’usura nessuno pose rimedio, adattandosi a far giocare sulla terra. I lavori di adeguamento dello stadio costeranno circa 268 mila euro (assegnazione su ribasso d’asta, con un risparmio per il Comune di quasi 20 mila euro su quanto preventivato) e interesseranno il campo per quasi tre mesi (fine lavori entro il 5 febbraio). «Spetta alla ditta incaricata mettersi d’accordo con chi ora usa il terreno per concordare tempi e modalità di apertura del cantiere, visto che vi gravitano molti bambini e giovani», spiega l’assessore ai Lavori pubblici Mario Vascotto (Fi). Ad aggiudicarsi i lavori, un’associazione d’impresa tra una ditta edile e un’azienda specializzata in materiali sintetici per campi sportivi. Nel calendario dei lavori è previsto un primo intervento di scorticamento dello strato superficiale del campo e la posa di una canalizzazione di drenaggio collegata con i pozzetti esistenti. Poi verrà steso uno strato di riempimento di una dozzina di centimetri di spessore sul quale, dopo essere stato rullato e livellato, verrà posto uno strato finale di materiale Vulcamix. Solo a questo punto verrà steso il manto sintetico, composto da un’erba artificiale di terza generazione che «rispetto ai primi campi in sintetico comparsi alcuni anni fa - assicura il Comune - darà ai giocatori la sensazione dell’elasticità e della morbidezza dell’erba vera». In futuro è previsto anche il rifacimento dell’anello di atletica che circonda il campo. Ma per ora si è solo a livello di progetto di fattibilità, e si è ancora in attesa di finanziamenti. Sergio Rebelli

11-09-03, pag. 20, Trieste  
 
 

Lavori da rifare nella calle

Attorno a piazza della Repubblica ( nella foto) lavori a rilento, mal eseguiti e ora anche col rischio di vedere bloccato uno degli accessi principali al centro storico di Muggia. «Ma quale blocco? E' tutto sotto controllo, siamo già intervenuti per risolvere i problemi» risponde l'assessore comunale ai Lavori pubblici, Mario Vascotto. Una protesta formale e una richiesta di intervento al sindaco sono state inoltrate ieri da Lauro Postogna in qualità di rappresentante dell'Organizzazione tutela consumatori del Friuli Venezia Giulia. Secondo Postogna i lavori di riqualificazione attorno alla piazza avrebbero pericolosamente bloccato l'accesso al centro storico da calle Farra Bombizza, mentre gli interventi di ripavimentazione in calle Naccari non sarebbero stati eseguiti a regola d'arte. Per questo l'associazione chiede al sindaco Gasperini di impedire la chiusura dell'accesso attraverso calle Farra Bombizza, un sopralluogo tecnico per la verifica dei lavori e il blocco degli ampliamenti di cantiere fino a che non siano state rispettate le prime due direttive. «Abbiamo già dato disposizioni per realizzare un accesso attraverso calle Farra Bombizza - risponde Vascotto - mentre i lavori vengono costantemente monitorati dai tecnici comunali, senza bisogno che intervenga il signor Postogna». Il Comune, una volta rilevato che la pavimentazione di calle Naccari - destinata a diventare pedonale - non era conforme a quanto stabilito dalla gara d'appalto, ha così deciso un nuovo ordine dei lavori. Gli interventi proseguiranno fino alla vecchia pesa, poi si passerà a quanto previsto alle spalle del Centro Millo e quindi si interverrà in piazza della Repubblica. Alla fine la ditta rifarà completamente calle Naccari. r.c.

29-08-03, pag. 16, Trieste  
 
 

La lastricatura del fondo non risulta esistente, una ditta ha fatto indagini sottomarine
«Nel mandracchio due metri e mezzo di fango»

Una secca e ultimativa risposta alle critiche e sollecitazioni pubblicamente espresse dall’ex assessore Italico Stener in merito al progettato ponte sul mandracchio di Muggia e alla ripulitura del fondale: Mario Vascotto, assessore ai Lavori pubblici, riassume argomenti politici e tecnici in tre sintetici punti e annuncia che i suoi commenti «finiscono qui». In fondo al suo comunicato, una firma ironica all’indirizzo di chi lo accusa di non essere muggesano: «assessore ’’visitor’’». Una battaglia di fatti e di parole. Uno dei punti di frizione discussi in questi giorni riguardava l’opportunità o meno di togliere l’acqua per ripulire i fondali del porticciolo. Secondo il Comune operazione impossibile perché ci sarebbe il rischio di far crollare la banchine, secondo Stener e altri crollo improbabile perché il fondo dello specchio acqueo è lastricato. «Per quanto riguarda il fondale - afferma Vascotto - grazie alla ’’memoria storica di Muggia’’ che asseriva il porticciolo completamente lastricato, abbiamo speso ben 4440 euro per incaricare una ditta sulla verifica dell’esistenza o meno della lastricatura totale. Come si evince dalle indagini sottomarine - prosegue l’assessore -, fatte con una griglia molto stretta di circa tre metri per tre, al di là dello zoccolo lungo i 230 metri di filo banchina esiste solamente una lastricatura che fa da cordonata e in mezzo allo specchio acqueo abbiamo dai 50 centimetri ai due metri e mezzo di fango con picchi e fosse variabili anche a distanze minime». Quanto alla dichiarazione sulla pericolosità di prosciugare il porticciolo, aggiunge Vascotto, «non è una mia supposizione, non sono un ingegnere idraulico, ma sono pareri di due autorevoli professori universitari e di una dichiarazione scritta dalla ditta incaricata delle ispezioni subacquee che segnalava la necessità, ove si intendesse procedere a un eventuale dragaggio (e non svuotamento) di una sottofondazione per aumentare sia la quota dello zoccolo che per sistemare alcuni tratti erosi». C’è poi la polemica con Stener, il quale non aveva risparmiato ironie su questa azione amministrativa. Vascotto risponde: «Il consigliere Stener è membro della commissione edilizia, è stato presente alla discussione sul progetto di sistemazione del porticciolo, ha visto il progetto del ponte, e lo ha votato così com’è senza nulla dire». Quanto alla necessità di sostituire con vetro le colonnine di questo ponte, perché per legge dovrebbero essere troppo ravvicinate e toglierebbero visuale, l’assessore conclude: «E’ legge e Stener il regolamento dovrebbe saperlo a memoria».

26-08-03, pag. 17, Trieste  
 
 


Rosato fa visita a Gasperini: sul piatto Gpl ed ex Aquila

«L’area muggesana ha notevoli possibilità di sviluppo, soprattutto nei settori turistico e industriale». Ettore Rosato, candidato di Intesa Democratica per le suppletive del 26 ottobre, ha fatto visita al sindaco di Muggia, Lorenzo Gasperini, proseguendo così la serie di incontri istituzionali che mirano ad approfondire le esigenze del territorio della provincia di Trieste. All’incontro, che si è svolto in Comune, erano presenti anche gli assessori Mario Vascotto e Paolo Volsi. Il sindaco ha espresso l’auspicio di trovare in breve tempo una linea comune con la Regione per la questione del Gpl, ancora irrisolta, così come la destinazione per l’area ex Aquila, per la quale Rosato vede la necessità di accelerare le procedure per le bonifiche, trovando così un giusto equilibrio tra le aree commerciali - già numerose nella cittadina - e quelle industriali. Si è trattato di un colloquio cordiale, afferma Rosato, nel quale sono emerse le problematiche di Muggia per le quali il candidato di Intesa Democratica ha garantito il proprio impegno sia nei rapporto con la Regione sia in quello con lo Stato. Entrando nel merito della gestione amministrativa del Comune e dei rapporti tra maggioranza e opposizione Rosato ha ricordato come «i buoni rapporti tra le diverse parti politiche sono una responsabilità dell’opposizione ma soprattutto di chi governa», e come debbano essere finalizzati a conseguire il massimo risultato per tutti i cittadini.

17-08-03, pag. 18, Trieste
 
 

Per salvare la visibilità e stare nelle norme il parapetto non può che essere di vetro
Ponte sul Mandracchio: «Forse un referendum»

«Sul progettato ponte nel Mandracchio si potrebbe pensare a un referendum o comunque a un coinvolgimento della popolazione, per vedere quali sono le opinioni dei cittadini». Lo afferma l’assessore ai Lavori pubblici Mario Vascotto, che risponde alle critiche sul progetto avanzate dai partiti di opposizione e, nei giorni scorsi, dal consigliere Italico Stener e dagli studiosi Franco Colombo e Giuseppe Cuscito, contrari all’uso di vetro e ferro per la struttura. «I gusti possono essere diversi. La scelta del vetro per il parapetto è dettata dalla volontà di non impedire la vista di ciò che sta oltre», dice Vascotto. Impossibile poi, come proposto, sostituire il vetro con colonnine in ferro o ghisa: la normativa prevede che siano posizionate a non più di dieci centimetri l’una dall’altra, per evitare che i bambini possano incastrarvi la testa. «Sarebbero troppo fitte, non si potrebbe più vedere oltre il ponte», ancora Vascotto. Curiosamente la normativa sulla distanza delle colonnine vale solo per le strutture costruite ex novo nel porto. La banchina, invece, può essere anche senza parapetto. Vascotto spiega anche i motivi per cui non si farà la pulitura completa del fondale: «Se vi dirottassimo i soldi del ponte, come suggerito, questi non basterebbero comunque. Per ora toglieremo solo il primo strato, costituito più che altro da immondizie di vario genere». Impossibile poi pensare di prosciugare il Mandracchio per una pulizia totale, come ipotizzato. In base ad alcune analisi, è la spinta idrostatica a tener su i blocchi di pietra della banchina. Togliendo l’acqua, potrebbe anche cedere. Vascotto interviene anche in merito a un intervento dei Ds muggesani che si riferiva a un interessamento dell’assessore Paolo Volsi per la sistemazione di una pensilina per l’autobus a Santa Barbara. «Progetto che non mi risulta. A un incontro in Provincia con Trieste Trasporti sono state chieste le pensiline per sette fermate: due sulla strada per Lazzaretto (davanti al bagno della polizia e alle caserme), in via Roma, in via di Trieste davanti ai pompieri, in via Flavia di Stramare, a Chiampore e a Fonderia. Trieste Trasporti ha acconsentito, ma entro il 2005, definendole di media priorità. Di Santa Barbara non si è parlato. Vedremo di inserirla, ma non sarà così a breve termine». s. re.

30-07-03, pag. 21, Trieste  
 
 

Lavori a Muggia

Sia il signore che ha scritto il 3 luglio che quello della domenica prima (via Roma - lavori lenti) non hanno visto bene i progetti (ribadisco non c’è peggior cieco di chi non vuol vedere). Il progetto per p.zza Repubblica prevede un’ampia zona pedonale senza parcheggi: usufruizione totale da parte dei cittadini, con arredi e panchine. I progetti hanno tutte le approvazioni necessarie. Per quanto riguarda la conduzione lavori ribadisco: ditte serie, che per rendere meno disagio lavorano anche il sabato e qualche volta anche la domenica, salvo una piccola interruzione su via Roma: una denuncia ai Carabinieri di Trieste da parte di un «anonimo» ha bloccato i lavori per tre giorni e comminato una multa di 3500 euro a degli onesti lavoratori che avevano solo il torto di lavorare presto e bene. Come avevo già detto per questi personaggi non c’è mai il tempo di cominciare le cose: in estate ci sono i bagni, a settembre le passeggiate, a dicembre il Natale, a febbraio il Carnevale per poi ricominciare il giro di nuovo. I programmi sono stati fatti bene, abbiamo aspettato di finire via Roma per cominciare p.zza Repubblica, per poi in ottobre cominciare con il centro storico. Mi sembra che il motto che si attribuisce ai triestini del «no se pol» per alcuni, e fortunatamente solo per alcuni muggesani si trasforma in «non se devi». Mario Vascotto Assessore ai Lavori pubblici Comune di Muggia .

18-07-03, pag. 18, Trieste  
 
 

Caos in piazza Repubblica e centinaia di multe

Piazza della Repubblica nel caos e mercoledì multe per un centinaio di automobili in viale XXV Aprile. Continuano a Muggia i problemi del traffico, stavolta legati a lavori in corso. «Sono stati almeno una decina i cittadini che mi hanno fermato per protestare dopo la chiusura delle vie attorno al Centro Olimpia che hanno gettano il traffico nel caos, complice il mercato del giovedì. Noi l'avevamo detto - ricorda Veronese - di aspettare la consegna del parcheggio di Caliterna prima di iniziare i lavori in via Roma. Se questa maggioranza non è capace di coordinare, se ne vada. Come se non bastasse - conclude il consigliere - mercoledì sono state multate un centinaio di automobili in viale XXV Aprile. Erano stati messi i segnali mobili per il divieto di sosta a causa della pulizia delle strade. Ma la gente non sa dove parcheggiare. Io capisco che le previsioni di bilancio per gli incassi delle multe sono stati portati da 60 mila a 100 mila euro, ma questo mi sembra troppo». «Iniziando a settembre, problemi per le passeggiate, a dicembre per le feste, insomma ci sarebbe sempre stato qualcuno a protestare. L'iter era a buon punto - risponde Mario Vascotto, assessore ai Lavori pubblici - e abbiamo iniziato i lavori«. r.c.

12-07-03, pag. 21, Trieste  
 
 

L’anello sarà analogo a quello previsto per il rinnovamento del «Grezar»
Pista di atletica allo stadio Zaccaria

Lo stadio Zaccaria di Muggia avrà anche una pista di atletica con fondo sintetico. Intanto slittano di un po’ i lavori di posa del nuovo manto erboso sintetico vista la volontà del sindaco di cambiare materiale del fondo, il che comporta però un aumento della spesa. Il progetto preliminare per la pista di atletica attorno al campo di calcio è già allo studio. Sarà a fondo sintetico, lo stesso che sarà usato per il nuovo stadio Grezar. Rinnovare la pista di atletica del Zaccaria, oltre ad essere la soluzione per lo stato di abbandono in cui si trova la vecchia pista in asfalto, rappresenterebbe quasi una necessità vera e propria per gli atleti della provincia. Quando il Grezar sarà adibito a campo di gara, gli allenamenti non vi si potranno tenere sempre. Nel farli altrove, bisogna trovare condizioni di terreno analoghe se non identiche. Ora solo il campo di Cologna è in materiale sintetico, da qui l’idea di farne uno anche a Muggia. Dal preventivo di spesa, l’anello, con anche le piazzole e le fosse per le altre discipline atletiche, costerà quasi 350 mila euro, che dovrebbero arrivare da fondi regionali riservati agli impianti sportivi. I lavori non inizieranno molto presto, ma l’iter potrà essere avviato già entro l’anno prossimo. Si sposta di qualche settimana invece l’inizio dei lavori di posa del manto erboso sintetico sul campo di calcio. I lavori potrebbero già andare in gara e si prevedeva un inizio a settembre, ma, come afferma l’assessore ai Lavori pubblici Mario Vascotto (Fi), «Il sindaco sta cercando altri finanziamenti per cambiare il tipo di fondo, usandone uno diverso, che viene definito migliore di quello ora preso in considerazione». Il fondo contemplato dal progetto che stava per andare in gara, infatti, prevede, sotto l’erba sintetica, uno strato di terra pressata detta «stabilizzante», la stessa usato per il manto del campo di Ponziana a Trieste e su molti altri campi in Italia. L’alternativa è invece uno strato di simil-asfalto, in uso già in alcuni campi del capoluogo, ma pare non diffusissimo in Italia. Una differenza qualitativa che fa anche lievitare i costi, dai 300 mila previsti a quasi 400 mila. Da qui la decisione di attendere e di vedere se è possibile saldare tale differenza. s.re.

05-07-03, pag. 16, Trieste
 
 
 

E sulla questione dei parcheggi a Porto San Rocco: «I servizi si hanno pagandoli»
Gasperini: «Stener, addio opportuno»

«La sua estraneità è stata dimostrata anche dall’intervento in consiglio comunale: critiche a un organismo di cui ha fatto parte per due anni» Il recente cambio di assessori a Muggia ha suscitato vivaci reazioni da parte dell’opposizione, mentre l’assessore destituito (Italico Stener) continua a lanciare strali sull’amministrazione e l’assessore dimezzato (Mario Vascotto) rende pubblica una sua certa amarezza. In più il Centrosinistra rimprovera aspramente la decisione di dare il parcheggio di Porto San Rocco in gestione all’Act, e strada facendo si è rifiutato di votare all’interno della rosa di candidate la propria quota di componenti della commissione Pari opportunità, giudicando sconosciute quelle signore. Il clima, insomma, è tutt’altro che sereno. E il sindaco Gasperini ha deciso di rispondere punto su punto. Innanzitutto, la questione Stener. «Quale sindaco - scrive in una lunga nota - , il mio compito è proporre una compagine governativa compatta e unita nello sforzo di raggiungere gli obiettivi in base ai quali i cittadini ci hanno concesso la loro fiducia. La decisione di revocare le deleghe a Italico Stener è maturata proprio per rispettare questa condizione e, alla luce dell’intervento che lo stesso Stener ha tenuto durante l’ultima seduta del consiglio comunale e nel quale è emersa in modo palese la sua estraneità alle linee di condotta della Giunta, mi pare si sia confermata quanto mai opportuna». «Lascio poi agli altri - prosegue Gasperini - ogni commento circa lo stile tenuto da chi giudica come una delle peggiori amministrazioni che ha avuto Muggia negli ultimi quarant’anni un organismo di cui ha fatto parte a pieno titolo per due anni, ovvero fino al momento della sua estromissione». Seconda questione, l’ingresso in Giunta di Dario Grison (Servizi tecnici e Ambiente, deleghe sottratte a Mario Vascotto che resta ai Lavori pubblici): «Ribadisco - dice il sindaco - il massimo apprezzamento per l’attività svolta da Vascotto fino a oggi, che ha portato al raggiungimento di indubbi risultati nei settori di sua competenza. Ritengo altresì che l’importanza rivestita dalla realizzazione delle opere pubbliche che il Comune di Muggia ha intrapreso e si appresta a cominciare renda opportuno creare in questa fase un assessorato ad hoc. Quanto ai compiti affidati al neoassessore Grison, credo che uno dei principi base della buona amministrazione consista nello scegliere le persone tenendo conto delle loro attitudini, conoscenze e delle professionalità maturate nelle attività svolte da privati cittadini». C’è poi la contestata faccenda del parcheggio, che per il sindaco «si inserisce nel più ampio contesto dell’avvio di un vero e proprio ’’piano parcheggi’’ che consenta di soddisfare il crescente bisogno di aree di parcheggio della nostra cittadina. Il provvisorio affidamento del parcheggio all’Act - scrive Gasperini - dà garanzie di alta professionalità e capacità manageriali, vista la competenza acquisita da questo soggetto (di cui il Comune di Muggia è uno dei componenti) a Trieste. Le tariffe precedentemente applicate erano state determinate tre anni fa ed era necessario un aggiornamento ma i nuovi importi, lievemente aumentati, non costituiscono certo una penalizzazione per lo sviluppo turistico dell’area». «Invito coloro che dai banchi dell’opposizione hanno protestato contro questa iniziativa - dice ancora la nota - a recarsi in una qualsiasi località turistica, anche della nostra regione, per verificare politica dei parcheggi e tariffe. Vorrei ricordare loro che è certamente più semplice proclamare di dare tutto a tutti e gratis, ma con questi slogan non si amministra una città. Invece, dall’affidamento della gestione del parcheggio il Comune ricaverà 4000 euro, una somma che verrà impiegata per fornire servizi ai cittadini». Gasperini fa riferimento al costo dei servizi: «Il Comune è l’insieme della cittadinanza, la quale è chiamata a pagare per ricevere in cambio un servizio. Se una volta era lo Stato a ripianare i debiti dei Comuni, adesso gli enti locali sono obbligati a una gestione in cui le entrate compensino le spese. Bisogna prendere atto che la realtà è mutata, cosa che purtroppo l’opposizione si rifiuta di fare proponendo invece soluzioni utopisticamente irrealizzabili». Infine, riguardo la commissione Pari Opportunità: «La maggioranza ha nominato 14 componenti sulla base delle candidature autonomamente presentate da 28 cittadine muggesane. Spiace rilevare che l’opposizione, non esercitando la propria scelta, ha ritenuto non degne di considerazione le rimanenti candidate, la cui unica colpa - conclude Gasperini - era quella di essere indipendenti e non segnalate, come avveniva in precedenza, da sindacati, associazioni e altri organismi associativi non privi di coloritura politica».

04-07-03, pag. 22, Trieste  
 
 

Le scarpate del lungomare vanno protette dalle frane

Il Comune di Muggia interverrà sulle scarpate più a rischio frane sul costone che si innalza sul lungomare della cittadina. «Si procederà a macchia di leopardo, dove è più necessario», dice l’assessore ai Lavori pubblici Mario Vascotto (Fi). Il tratto interessato va da Punta Ronco a Punta Sottile. Il Comune pensava di intervenite già tempo fa, ma ha dovuto attendere il parere della Regione, visto che parte delle scarpate sono di proprietà privata. «Se si tratta di mettere in sicurezza le aree, la Regione ha detto che può intervenire direttamente il Comune, anche sugli appezzamenti non di sua proprietà», spiega Vascotto. L’iter è ancora all’inizio, ma presto si conosceranno i dettagli delle modalità operative. In base a una prima valutazione, il Comune pensa di procedere in parte con la semplice posa di reti di contenimento (come sulla strada costiera triestina) e nei casi più critici con la gettata di cemento, per creare dei blocchi ancorati ai costoni. L’impegno di spesa è di 240 mila euro, stanziati dalla Regione. s. re.

04-07-03, pag. 22, Trieste  
 
 

Il Comune deve chiamare ditte specializzate, già spesi 5000 euro
L’amianto arriva con la notte

In tutta la provincia (e anche in regione) non è stato ancora creato un sito apposito. Timori per i frammenti nell’aria, presentata un’interpellanza All’esterno della discarica comunale di Muggia si continuano a depositare, abusivamente, spezzoni e frammenti di eternit, ovvero materiali costituiti di cemento-amianto. La discarica non è abilitata ad accoglierli e pertanto i cumuli di materiale abusivi posti proprio accanto al cancello devono essere eliminati direttamente dal Comune. La problematica dello smaltimento dell’eternit è annosa e ancora senza soluzione. In Regione non ci sono discariche. Da anni si parla di costruirne una, temporanea, in provincia di Trieste, ma dopo le proteste sulla prima prevista collocazione a Domio non se n’è fatto più nulla. Lo stesso era successo a Duino Aurisina, dove nella zona di Santa Croce era stata progettata una discarica definitiva. La legge in materia prevede almeno una discarica temporanea in ogni provincia e una definitiva per ogni territorio regionale. La Provincia di Trieste aveva invitato i Comuni a evidenziare possibili aree da mettere a disposizione per costruire discariche, ma non c’è stata, invero, una valanga di offerte. E chi ha a che fare con cappe da cucina, ondulati o pannelli isolanti in cemento-amianto deve affrontare ingenti spese per farlo smaltire nell’unica discarica più «vicina», in Veneto. Ma c’è come sempre chi si «arrangia». A più riprese è stata segnalata la presenza di discariche improvvisate in vari punti del Carso, con relativi costi di smaltimento a carico dei Comuni e quindi della collettività. Da un po’ il fenomeno si presenta anche a Muggia. Anche qui, complice il buio della notte, ci sono cittadini che si liberano dell’eternit. Ma gli effetti poi restano alla luce del sole: una montagnetta di eternit, spezzato in frammenti più o meno grandi, proprio accanto al cancello della «piazzola ecologica», la discarica del Comune alle Noghere, gestita dall’Acegas. Nei giorni scorsi il consigliere comunale Piero Veronese (Pdci-Ulivo) ha presentato un’interpellanza al Comune, temendo la dispersione in atmosfera di sostanze nocive derivanti dai frammenti scaricati, e ha chiesto che il Comune se ne interessi una volta per tutte: «L’Acegas non risponde del materiale depositato fuori dalla recinzione, ma gli abitanti sono preoccupati per l’assenza di decisioni in merito». Risponde l’assessore Mario Vascotto (Fi), almeno come promotore dei primi interventi, visto che la delega ai Servizi tecnici e ambiente è poi passata a Dario Grison: «Il Comune - afferma - ha già predisposto un intervento di ripulitura e di smaltimento, ma poi la cosa si è ripetuta, e stiamo di nuovo provvedendo, siamo in attesa del via libera da parte dell’Azienda sanitaria. Per smaltire l’eternit ci vogliono però, come si sa, ditte specializzate e al Comune questi interventi costano molto. Abbiamo già speso 5000 euro, ma temo che non saranno gli ultimi». Sergio Rebelli

03-07-03, pag. 19, Trieste  
 
 

E Vascotto dice «obbedisco» con una punta di veleno

Lo dice ma non lo dice, freme ma obbedisce e infine sceglie la via di mezzo: moderando nella forma un carattere che si sa vivace, e mordendo il freno, si affida a quattro fitte pagine di resoconto di «tanto lavoro, lavoro molte volte invisibile agli occhi dell’utenza, un lavoro ripetitivo con poche gratificazioni, ma giornalmente necessario per l’ordinaria manutenzione». Mario Vascotto, ieri assessore ai Lavori pubblici, ai Servizi tecnici e all’Ambiente, e oggi dal sindaco Gasperini privato della seconda e terza delega (un dialogo politicamente tutto interno a Forza Italia, fra sindaco, Vascotto e neo-assessore), inframmezza il sunto dei due anni di lavoro con dei testi in corsivo, meno tecnici, più personali. Apparentemente amichevoli, ma che mettono qualche puntino sulle «i». Terminato l’infinito resoconto di problemi affrontati e ringraziati tutti i collaboratori del Comune, dai dirigenti in giù, «infine - scrive Vascotto - c’è stata la necessità di nominare un nuovo assessore. Il sindaco mi ha interpellato chiedendo la mia disponibilità a lasciare una parte delle deleghe, visto che questa era una precisa richiesta, e mi ha segnalato il nome di Dario Grizon - (sic) - come mio successore: come ho già dichiarato è lo stesso sindaco che ne dispone. E poi - prosegue Vascotto non senza intingere la penna in una piccata ironia - a sua detta il neo-assessore ’’ha un sacco di tempo libero da dedicare agli hobby e alla politica, ed è a disposizione dei cittadini di Muggia anche di notte. E oltretutto è muggesano’’, cosa non di poco conto. Credo che questo sarà un ’’valore aggiunto’’ al lavoro che la giunta sta predisponendo per i prossimi tre anni». «Per questo - prosegue il ’’triestino’’ Vascotto prima di fare i ’’migliori auguri di buon lavoro al neo-assessore’’ - nonostante fosse il momento di raccogliere i frutti di due anni di duro lavoro, essendo uno che non cerca pubblicità e lavora per il prossimo, ho lasciato al sindaco la piena facoltà di decidere nel merito». Un boccone che va giù difficilmente, specie dopo aver ricordato anche per iscritto la caterva di ingrati compiti portati a termine: manutenzioni straordinarie per 74 mila euro, manutenzione ordinaria di edifici comunali e scolastici, tinteggiature di scuole e biblioteca, pulizia straordinaria durante il Carnevale e «noleggio dei wc chimici», manutenzione di strade comunali, segnaletica, semaforo alla galleria di via Roma; decespugliamento dei bordi stradali e pulizia delle caditorie per 44.766 euro; manutenzione del verde pubblico attraverso una cooperativa; sistemazione dell’annoso contenzioso sui contratti di concessione nei cimiteri comunali, acquisizione di sei nuove vetture per il parco automezzi del Comune, lavori idrici dell’Acegas per 486.500 euro, raccolta di acque reflue per 49.679 euro, la gestione della «grana» di Castelletto (fognature), manutenzione e adeguamento dell’illuminazione pubblica. E il problema degli inquinamenti, quello dello smaltimento rifiuti. E poi la manutenzione di Rabuiese. E tutti gli obblighi relativi al capitolo «Veterinaria». Solo «un piccolo sunto».

03-07-03, pag. 19, Trieste  
 
 

Gregori interpella Gasperini e invita la maggioranza a «condotte più consone»
«Questo è un mercato di assessori»

Più che malumore, è scontento palese dopo il rimpastino di giunta a Muggia, derivato dalla decapitazione di Italico Stener da assessore alla Cultura e alle Pari opportunità, decisa dal sindaco Lorenzo Gasperini all’indomani delle elezioni regionali, e dalla successiva nuova delega attribuita al forzista Dario Grison, i cui compiti sono stati ricavati da una sottrazione a spese dell’assessore - altrettanto forzista - Mario Vascotto, che proprio contento non è (vedi l’articolo qui a fianco). Il segretario dei Ds di Muggia, Stefano Gregori, afferma di non parteggiare per l’assessore destituito, e di aver inizialmente deciso di non commentare la polemica che ne era seguita. Poi, a rimpasto avvenuto, di cose da dire ne ha avute parecchie e le ha affidate a una nota piuttosto dura. Gregori innanzitutto non condivide la posizione di Stener: «Credo sia difficile difendere chi si è fatto eleggere per difendere l’identità, più o meno presunta, di un territorio, abbracciando una compagine raccogliticcia...». Ma tantomeno condivide il fatto che le sue deleghe siano state spartite con una parziale «spoliazione» di Vascotto e che nuovo assessore sia stato nominato Grison: «Un consigliere - scrive Gregori rivolgendosi al sindaco Gasperini - che la vostra maggioranza non più di due mesi fa ha considerato non idoneo a fare il presidente di una commissione, tanto da eleggerne uno nuovo, diventa all’improvviso l’assessore ’’tecnico’’ ideale. Tanto capace che può scegliere a piacimento la delega a cui dedicarsi». Aggiunge Gregori, ricordando che il neo-assessore aveva citato la propria professione di immobiliarista: «Per fortuna Grison non fa il maestro di sci, altrimenti a Muggia ci sarebbe l’assessorato allo sviluppo sciistico». Ma ciò che il diessino contesta è l’operazione in sè, e rivolge al sindaco «alcune domande provocatorie». «In due anni - scrive - nove persone sono state nominate assessore, sette consiglieri si sono avvicendati nelle cariche di presidente delle commissioni permanenti, uno è stato nominato ’’re del consiglio comunale’’ e tralascio le cariche a enti e amministrazioni terze. Un turn over così spinto è dovuto a errori commessi o a obiettivi che vi prefiggete per il futuro?». La seconda domanda riguarda Vascotto: «Si toglie una delega a un ’’generale della giunta’’ che comunque rimane in sella nell’importante assessorato dei Lavori pubblici. L’assessore Vascotto ha commesso qualche errore? O le sue azioni sono condivise, e perciò non dovrebbero essere fatte scontare personalmente a nessuno?». In conclusione, un appello «a quei pochi membri della maggioranza che fino a oggi non hanno partecipato a questo ’’mercato’’ affinché tentino di fermare i loro colleghi assetati di potere riconducendoli a una condotta più consona al compito di amministratore pubblico».

25-06-03, pag. 22, Trieste  
 
 

Vascotto «dimezzato», le Pari opportunità alla Carbonera
Il dopo Stener porta un ribaltone

Sarà Dario Grison (Forza Italia) il nuovo assessore del Comune di Muggia che coprirà il posto reso vacante dall’allontanamento di Italico Stener. L’ufficializzazione, il 30 giugno, in consiglio comunale. Grison avrà la delega ai Servizi tecnici e ambiente, finora in mano a un altro forzista, Mario Vascotto, che mantiene solo quella ai Lavori pubblici. Le deleghe «scoperte» di Stener, e cioé Cultura e Pari opportunità, vengono divise. La prima rimane al sindaco, la seconda va all’assessore all’Assistenza, Adriana Carbonera. Il conferimento è avvenuto ieri mattina, in riunione di maggioranza, dopo una serie di contatti già presi nei giorni precedenti, confermando le voci che davano per certo un assessorato a un esponente di Forza Italia, per mantenere gli equilibri politici. La scelta della delega ai Servizi tecnici è stata «indirizzata» dallo stesso Grison: «Quando mi hanno proposto di entrare in giunta, ho chiesto un incarico tecnico e non una nomina politica, vista la mia ventennale conoscenza del territorio. Ritengo di poter dare molto, di potermi dedicare a tempo pieno o quasi a questo incarico, visto che la mia attività di agente immobiliare mi concede tempo per gli hobby o l’attività politica. Inoltre sono muggesano». Un assessorato che ha a che fare con problemi quotidiani, sollevati spesso dalla gente. Come pensa di affrontarlo? «Ho una predisposizione per il contatto con il pubblico, reputo di poter fare parecchio. Se mi dovessero chiamare, a qualsiasi ora, non avrei difficoltà a intervenire subito». A Grison erano stati proposti anche la Cultura o l’Urbanistica. Ma Gasperini conferma: «Grison ha preferito un incarico tecnico. Da qui l’accordo con Vascotto, che tuttavia all’inizio aveva espresso perplessità, dicendo che proprio ora stava raccogliendo i frutti del lavoro fatto in questi mesi. La Cultura rimane a me. E penso - conclude il sindaco - che mi divertirò». Vascotto si limita a dire: «È il sindaco che decide. E può fare quello che ritiene più giusto». L’assessorato alla Pari opportunità va invece a Carbonera. Dice l’assessore: «Accetto più che volentieri, considerando anche il fatto che sono membro della relativa commissione, almeno stando alla prima lista che è stata redatta». In effetti, dopo le bagarre sulle nomine politiche dei membri della commissione Pari opportunità, la lista, in parte stilata dalla maggioranza consiliare, in parte (d’ufficio dopo la rinuncia dei rappresentanti delle opposizioni) dallo stesso ex-assessore Stener, non è ancora passata al voto del consiglio e quindi, in pratica, la commissione ancora non esiste. La Carbonera dice: «Non ho ancora visto i nomi ma ho alcune perplessità sul modo in cui è stata redatta la lista. Vedremo che cosa si potrà fare». Sergio Rebelli

18-04-03, pag. 14, Trieste
 
 


«Toh, quel piano è simile al mio lo hanno soltanto peggiorato»

Il tracciato sotterraneo? «È pensato un po’ più a monte, ma assomiglia al progetto che presentai io l’11 gennaio 2000 alla Terza circoscrizione, durante un incontro a Villa Prinz». Parla Fernando De Simone, architetto rappresentante per l’Italia di Norconsult-Nocon, colosso norvegese forte di 2400 tra ingegneri e architetti e 9 mila tecnici, specializzato nella costruzione di «buconi»: 4 mila chilometri di tunnel realizzati, il tunnel stradale più lungo del mondo (Laerdal, Norvegia, 24 chilometri e mezzo, aperto nel novembre del 2000) e il più profondo tra quelli subacquei (Hitra, Norvegia, 264 metri sotto il livello del mare, aperto nel 1994). Tre anni fa De Simone venne a parlare del progetto Norconsult-Nocon a Villa Prinz. «Già, perché il metodo da seguire è questo: innanzitutto si va in tutte le zone interessate dal piano per capire quelli che sono i problemi della gente. Poi si studia ulteriormente il sottosuolo per definire cosa vi si può trovare, infine si arriva a una mediazione tra il percorso ideale dal punto di vista urbanistico e quello che la geologia obbliga a fare. Noi questo percorso avevamo iniziato a compiere. Adesso si è fatto esattamente l’opposto: non sono stati interpellati gli abitanti». De Simone critica il progetto attuale per un altro aspetto: «Il tracciato è troppo a monte, prevede sbocchi che sconvolgerebbero i rioni e non è collegato a parcheggi, indispensabili per non far "scoppiare" il sistema». A proposito delle sue puntate a Trieste l’architetto tiene a fornire un’altra data: «Dopo Villa Prinz, il 16 ottobre del 2001 sono stato convocato dall’assessore regionale Franzutti: c’erano anche l’allora assessore comunale Maurizio Bradaschia e il sindaco di Muggia, Lorenzo Gasperini, con il suo assessore Mario Vascotto. Io ho illustrato il progetto e ho consegnato la relativa documentazione, ma in seguito nessuno si è più fatto sentire. E adesso ecco questo nuovo piano firmato da quelli che appaiono bravissimi professionisti: urbanisti però, non tecnici quali servirebbero per attuare un piano che fa tremare i polsi a gente con migliaia di tunnel alle spalle». Nel progetto che già De Simone presentò a Villa Prinz, un tunnel sotterraneo collega Prosecco a Capodistria passando per Barcola, Strada del Friuli, le vie Udine e Carducci, Burlo, Servola, Muggia: solo da qui il tunnel va a correre sotto il mare per finire a Capodistria. Si tratta di due tunnel affiancati, ciascuno del diametro di 14,2 metri. Le entrate e uscite possibili - ed ecco il concetto-chiave - sono solo Prosecco, Barcola, Servola, Muggia e Capodistria. «In pratica si potenziano le infrastrutture dando impulso all’economia - dice De Simone - ma il traffico a Trieste risulta decongestionato». Lungo il percorso infatti non si esce, ma si può lasciare l’auto nei parcheggi sotterranei connessi al tracciato e collegati da bus. Per ogni tunnel ci sono filtri elettrostatici e a carboni attivi per l’abbattimento di polveri e gas inquinanti: «Chi non pensa a questo aspetto - commenta ora De Simone - è uno che non ha mai realizzato un tunnel». È previsto comunque un collegamento con il Porto vecchio e con il Porto nuovo. La logica che sostiene il progetto, ribadisce De Simone, è quella di unire lo scalo di Trieste a quello di Capodistria («bisogna legarli, altrimenti per Trieste è la condanna») creando al contempo una via di scorrimento da e per il Porto vecchio nella prospettiva del suo riuso. I finanziamenti? Impossibile contare sulla Legge obiettivo per un’opera del genere, dice De Simone. «Noi proponevamo - e siamo disponibili a continuare un confronto - un sistema di project financing che ci consenta di rientrare degli investimenti entro 18 ani. Anzi, vorremmo organizzare presto un convegno a Trieste per approfondire il tema». E l’assessore Franzutti che dice? «Ho incontrato questo signore, ma non l’ho convocato io. Tra l’altro in quel periodo la Legge obiettivo ancora non c’era. Io comunque pensavo a un sistema cittadino, non a un collegamento Trieste-Capodistria. Mi ha lasciato un dépliant, nulla di più».

VENERDÌ, 25 MARZO 2005

 

MUGGIA Spesi 200 mila euro per il parziale rifacimento mentre per la sala il progetto esiste, ma i fondi dipendono dalla Regione

 

Teatro Verdi, bar e facciate sono quasi pronti

 

A breve potrà partire la gara per la gestione dell’esercizio pubblico i cui ambienti sono stati ampliati: un regolamento stabilirà i rapporti col Comune

 

Sono ormai in dirittura d’arrivo i lavori di sistemazione del bar e del piano superiore del teatro «Verdi» di Muggia. La scadenza di fine marzo pare sarà rispettata, salvo lievi recuperi di giornate perse per gelo o pioggia. Subito dopo partirà la gara d’appalto per l’assegnazione della gestione del bar.
Il cantiere è stato aperto l’estate scorsa, e prevedeva la demolizione e ricostruzione del bar al piano terra e della parte superiore. È stata tolta la terrazza, creando così nuovi ambienti al piano di sopra. Anche il bar è più ampio, con una nuova disposizione degli ambienti. I lavori sono costati quasi 200 mila euro, provenienti da un finanziamento regionale di qualche anno fa, che comprendeva anche il completamento dell’acquisto dell’immobile, a suo tempo di proprietà della società «Capitolina», emanazione del partito dei Democratici di sinistra.
Al momento la facciata è completata, come si vede anche dalla strada, e da un po’ sono state installate le finestre e le porte. «I lavori sono quasi finiti anche all’interno. Aspetto di conoscere eventuali recuperi per i giorni di freddo e pioggia in cui la ditta non ha potuto lavorare, ma penso si tratterà al massimo di una decina di giorni», dice l’assessore ai Lavori pubblici, Mario
Vascotto.
Intanto alla ditta appaltatrice è stato anche dato l’incarico del rifacimento dei marciapiedi accanto al teatro e al giardino, in via San Giovanni, il cui rifacimento è già progettato, e finanziato dalla Provincia. A fine lavori, il bar sarà disponibile per la gestione. Sarà consegnato con i lavori di muratura finiti. Compito del gestore, poi, acquistare gli arredi.
«La palla passerà all’Ufficio economato, che farà partire la gara d’appalto. E penso in tempi brevi», ancora
Vascotto. Come già per il bar sotto il Municipio, arredi e conduzione del bar del «Verdi», essendo situato in un edificio comunale, dovranno essere sempre concordati tra gestore e amministrazione. Le regole però non sono state ancora delineate. Ancora in forse, invece, il prosieguo dei lavori del secondo lotto, che comprende anche la sala teatrale, il cui costo previsto è di 500 mila euro. L’assessore spiega: «Il progetto preliminare è pronto e con esso abbiamo chiesto un finanziamento alla Regione. Non sappiamo ancora se ci verrà concesso».

Sergio Rebelli